La Nuova Sardegna

Chimica verde, Rudas (Cgil) denuncia: «Ancora troppe incertezze»

Area di crisi, giorni decisivi

Gianni Bazzoni
Un momento della riunione di ieri nella sala della Camera di commercio
Un momento della riunione di ieri nella sala della Camera di commercio

Il 17 ottobre l'avvio delle procedure concordate

05 ottobre 2011
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 SASSARI. Prime date per provare a riprendere il cammino della chimica verde. Il 14 ottobre è stata concordata la conferenza di servizi per discutere delle autorizzazioni sulle bonifiche nell'area industriale di Porto Torres. Il 17, invece, è confermato l'incontro per l'area di crisi.  Dopo due mesi di incertezza si muove qualche piccolo passo. Inutile stare a cercare responsabilità e giustificazioni, che si trovano sempre. Il problema vero resta l'emergenza grave nell'area industriale di Porto Torres: una questione occupazionale, ambientale e sociale. Una bomba innescata che ha bisogno di risposte reali e di tempi che non possono essere modificati dalla ordinaria burocrazia. Perchè di fronte a una situazione così allarmante, servono procedure eccezionali.  Ieri il presidente della giunta regionale Ugo Cappellacci ha affermato che «l'incontro del 17 ottobre sancirà l'avvio formale delle procedure per l'istituzione dell'area di crisi e per l'attivazione degli strumenti di riqualificazione della forza lavoro e di rilancio degli investimenti produttivi aggiuntivi rispetto a quelli programmati per la chimica verde». Il Governatore ha anche confermato «l'istituzione di un tavolo permanente per il monitoraggio e gli interventi per la salvaguardia delle imprese e degli addetti dell'indotto, in stretto raccordo tra gli assessorati del Lavoro, dell'Industria e della Programmazione». E se non ci saranno altri incidenti di percorso, entro metà novembre «l'assessorato regionale all'Ambiente, in accordo con le istituzioni del territorio, convocherà la conferenza per le valutazioni di impatto ambientale relative agli impianti industriali compresi nella prima fase della chimica verde».  Sull'incertezza dei tempi, e sul rischio di mettere in discussione gli investimenti, è intervenuto ieri il segretario generale della Cgil Antonio Rudas: «I ritardi del governo regionale e di quello nazionale - ha detto Rudas - impediscono l'utilizzo corretto degli ammortizzatori sociali, le cui procedure e normative sono strettamente connesse ai tempi di inizio e di realizzazione dei nuovi impianti della chimica verde». Il segretario della Cgil ha ribadito che permangono dubbi sui piani di risanamento per "Minciaredda" e per la Darsena, oltre che sul ruolo che sarà chiamata a svolgere l'Insar.  Intanto ieri, alla Camera di commercio, si è svolto un confronto per conoscere meglio gli sviluppi del dopo-petrolchimica alla presenza di istituzioni, tecnici e amministratori delle società coinvolte nei progetti (compreso quello di chimica verde).  «Crediamo e speriamo che la chimica possa dare risposte - ha detto il presidente della Camera di commercio del nord Sardegna Gavino Sini - ma è necessario conoscere bene e tempestivamente tutti i passaggi che accompagneranno la trasformazione del sito industriale di Porto Torres da petrol-chimica a bio-chimica. Si è chiusa un'era economica e si deve investire tutti in un nuovo ciclo».
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