La Nuova Sardegna

La carezza del Papa alla piccola Carol

Nadia Cossu
La carezza del Papa alla piccola Carol

Una donna in gravidanza a rischio invoca Wojtyla, poi il viaggio a Roma per dire «grazie»

06 ottobre 2011
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SASSARI. Carol, come papa Wojtyla. I suoi genitori l'avevano invocato prima che lei nascesse. Durante la gravidanza si erano presentate delle difficoltà. Ma Carol, piena di fiducia, è cresciuta dentro il ventre materno sana e forte. Qualche giorno fa l'incontro con Benedetto XVI. Accompagnati da una lettera di don Gavino Sini - parroco a Santa Maria di Pisa - sono andati a Roma. «Inizialmente per visitare la tomba di Giovanni Paolo II - dicono i due genitori sassaresi - Ma quando eravamo lì abbiamo pensato che sarebbe stato bello incontrare il Papa». Si presentano all'udienza del mercoledì in piazza San Pietro. È una giornata afosa: Carol - che ha dieci mesi - ha un cappellino in testa, è in braccio al papà, insieme a loro anche la mamma e la sorellina Nicole di 5 anni. Sanno che sarà molto difficile raggiungere Benedetto XVI: quel giorno nella piazza del Vaticano ci sono 15mila persone. Ma la forza di volontà non manca. La guardia svizzera fuori dal piazzale è il primo contatto: «Vogliamo avvicinarci al Papa - chiedono mostrando la lettera di don Sini - come possiamo fare?». Ricevono due biglietti e riescono a salire negli uffici della Prefettura vaticana. È già un passo in avanti fondamentale. Vengono accolti da un funzionario della Curia e qui inizia il racconto dei due genitori arrivati da lontano. Sarà lui a consegnar loro dei rosari benedetti e quattro biglietti speciali che valgono l'accesso alle prime file del piazzale dove si terrà l'udienza. Lì davanti arrivano col cuore pieno di speranza, vorrebbero che Benedetto XVI guardasse, toccasse la piccola Carol e le impartisse la benedizione. Ma sanno molto bene che potrebbe restare un sogno. Non fanno i conti con i sentimenti profondi che può suscitare il gesto spontaneo e dolce di una bambina di soli dieci mesi. Un cardinale a un certo punto la vede in mezzo a quella marea di gente, si avvicina, la accarezza e lei, per tutta risposta, si getta tra le sue braccia. Mamma e papà raccontano la loro storia: «Siete italiani?» - chiede - «Sardi» rispondono. Una puntualizzazione che piace, che fa sorridere quell'uomo «importante». Dicono che vorrebbero che il Papa vedesse la bambina. Lui ascolta, promette che farà il possibile. Ma sono attimi concitati, la folla acclama Benedetto XVI, c'è confusione. Troppa forse. E infatti a un certo punto Ratzinger sale sulla macchina pronto ad andar via. Quel cardinale, però, non ha mica dimenticato gli occhi dolci di Carol e così basta un cenno e in pochi istanti gli uomini della sicurezza si avvicinano alla piccola, la prendono in braccio e la portano davanti al Papa. «È stata un'emozione indescrivibile - raccontano oggi i genitori - l'ha accarezzata, baciata, le ha messo le mani in testa e le ha dato la benedizione». Hanno sciolto il voto. «Per noi - spiegano col sorriso sulle labbra - quello è stato sicuramente il modo migliore per ringraziare Papa Wojtyla».
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