La Nuova Sardegna

Il parlamentino della Cgil ammonisce i vertici dell’azienda e accusa anche la Regione

Carbosulcis, il sindacato va all'attacco: «No alla chiusura, subito il rilancio»

Erminio Ariu
Assemblea dei delegati Cgil sulla vertenza Carbosulcis
Assemblea dei delegati Cgil sulla vertenza Carbosulcis

07 ottobre 2011
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 NURAXI FIGUS. Un monito all'azienda contro un'eventuale chiusura della fabbrica e un attacco alla Regione per non aver sostenuto il progetto di riklancio della miniera. Sono i punti salienti arrivati dalla riunione del parlamentino sindacale della Filtcem Cgil, esteso ai delegati della Rsu della Carbosulcis, che ha giudicato insufficiente l'operato degli attuali amministratori: «Non hanno saputo sostenere l'iter burocratico del progetto integrato bocciato senza possibilità di esami di riparazione dalla Unione europea». La riunione si è svolta ad Iglesias con la partecipazione di Michele Carrus, segretario della Cgil regionale sarda, di Giacomo Migheli segretario generale della Filtcem Cgil, di Roberto Puddu e Marco Corona rispettivamente segretario generale della Cgil e della Camera del lavoro. Il vertice è caduto in un momento caldo e la discussione si è svolta in un clima di tensione. «Per il comitato - si legge in un comunicato - è prioritario che scompaia dall'agenda della politica e dalla mente degli attuali azionisti l'idea di una possibile chiusura dell'attività estrattiva del carbone Sulcis e dell'abbandono del previsto progetto di sviluppo. Appare altresì inadeguato il ruolo della giunta regionale nel sostenere le giuste scelte, in sede nazionale ed europea, come confermano i frequenti ricambi dei referenti politici nell'assessorato regionale all'industria e i continui rinvii e richieste dell'Ue». L'unico aspetto corretto che la Cgil fa rimarcare è la ripresa produttiva: «L'azionista unico deve assicurare continuità, completando il programma d'ingressi in miniera interrotto da alcuni anni coprendo in tutti i reparti gli accordi che hanno permesso gli esodi». Ma a fine nota, finalmente si parla, in modo blando, anche delle prime avvisaglie di repressione ovvero del trasferimento di reparto di una delegata sindacale della Rsu: «Chi alza la testa per vedere e guardare con competenza al futuro della miniera è trasferito». La Cgil ha annunciato ricorso in tutte le sedi anche giurisdizionali».
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