La Nuova Sardegna

Centro di aggregazione sociale del villaggio Satellite, il Comune presenta il programma

Prima l'abbandono, ora il rilancio

 Gavino Masia
Il Centro di aggregazione sociale
Il Centro di aggregazione sociale

06 ottobre 2011
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 PORTO TORRES. L'amministrazione comunale ha progetti di rilancio per il Centro di aggregazione sociale di piazza delle Regioni, ma per lunghi mesi la struttura del quartiere Satellite è rimasta abbandonata a se stessa non riuscendo a far decollare pienamente l'obiettivo socializzazione.  Aperture rare per celebrare le festività natalizie, per organizzare momenti conviviali di solidarietà e, come nei giorni scorsi, per ospitare l'incontro del sindaco Beniamino Scarpa e della giunta comunale con i residenti del quartiere.  «È pronto il nuovo regolamento di gestione del Centro - ricorda l'assessore ai Servizi sociali Caterina Satta -, ora faremo una giusta propaganda invitando chiunque voglia iscriversi per contribuire al rilancio della struttura».  Si costituirà, in pratica, un nuovo direttivo, ma quel che serve realmente sono investimenti mirati per creare interesse e partecipazione da parte della popolosa periferia.  «Con l'avvio del nuovo anno scolastico - sottolinea l'assessore Satta -, attiveremo ancora il progetto dopo scuola: alcuni studenti delle superiori si metteranno a disposizione degli alunni della scuola media, l'anno passato l'iniziativa fu un successo, per supportarli nelle materie più difficili. Un altro ambiente del Centro sarà destinato a Sportello d'ascolto per famiglie e ragazzi in difficoltà, con l'intervento di educatore, assistenti sociali e psicologo». Altri interventi riguardano l'animazione, corsi per cucina, balli e ginnastica dolce.  Attorno alla struttura, comunque, non sarebbe male rimettere a posto la strade di accesso e quel che rimane dell'asfalto. Magari un intervento più robusto di quelli effettutati in passato, quando si era provveduto a stendere un sottile strato di asfalto che dopo un paio di mesi aveva incominciato a frantumarsi. Senza dimenticare la pulizia degli spazi verdi, e la definizione di quel simil campo di bocce dove nessuno ha mai visto pallini e giocatori.
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