La Nuova Sardegna

La famiglia Sariu ha iniziato il trasloco da Terra Segada: qualche amico e niente clamore

Un silenzio irreale per lo sfratto

Erminio Ariu
L’ufficiale giudiziario è ritornato nella tenuta di Terra Segada per lo sfratto della famiglia Sairu
L’ufficiale giudiziario è ritornato nella tenuta di Terra Segada per lo sfratto della famiglia Sairu

Presto un'altra azienda potrebbe cadere sotto la mannaia dei debiti

07 ottobre 2011
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 CORTOGHIANA. Non c'era nessuno oltre alla famiglia Sariu e agli amici più stretti. Ha avuto inizio, ieri mattina, la seconda fase dello sfratto della casa e dei terreni di Terra Segada acquistati all'asta da un professionista di Iglesias. Niente a che vedere con la mobilitazione delle altre volte. Davanti ad alcuni carabinieri, agenti della polizia e vigilantes i familiari di Roberto Sairu hanno cominciato ad effettuare il trasloco dei mobili, degli arredi e degli affetti personali.  Buste, cassette e pacchi sistemati sulle benne dei trattori hanno cambiato casa in un silenzio quasi irreale. Sono finiti i clamori delle precedenti manifestazioni che avevano visto sul campo la rivolta migliaia di persone. Allora c'erano anche i rappresentanti si alcuni movimenti, ieri mattina invece non se n'è vista traccua.  La battaglia è finita: l'ufficiale giudiziario ha consegnato ufficialmente i beni immobili al nuovo proprietario e qualunque tentativo di rivolta sociale a questo punto sarebbe stato classificato come reato penale. Anche ieri mattina comunque le forze dell'ordine hanno tenuto a distanza i cronisti, diffondendo alla fine anche un comunicato nel quale si precisa che «per evitare voci infondate e incontrollate il servizio si è savoltonella normalità». L'accesso alla casa è stato consentito a poche persone, quelle precedentemente schedate e che si sono rese disponibili a dare una mano alla famiglia sfrattata. Ci vorranno molti giorni prima che tutti i beni mobili, quelli catalogati alla presenza dell'ufficiale giudiziario, possano essere rimossi e trasferiti nel nuovo alloggio dell'allevatore sfrattato.  Ma come detto tutto si è svolto in silenzio e nella rassegnazione generale. Ma, chiuso il caso Sairu, a breve potrebbe aprirsi un analogo episodio, sempre a Terra Segada. A fine mese, in tribunale a Cagliari, è stata indetta l'asta per la vendita all'incanto di un'altra fattoria: un altro caso infettato dalla famigerata legge 44 che ha provocato la morte, in Sardegna, di centinaia di aziende agricole. «Sì la prossima ingiustizia sarà la mia - ha detto un'allevatrice che per ora preferisce mantenete l'anonimato - Mi sono fidata delle istituzioni e non sono riuscita a pagare le rate del mutuo fondiario che sembrava, sulla carta, abbastanza favorevole». L'asta del 28 ottobre potrebbe andare deserta e si potrebbe arrivare ad un nuovo bando, datato 2012, ma ormai anche per questa azienda il destino sembra inesorabilmente segnato. Artigiani, commercianti, allevatori, agricoltori e imprenditori liberi stanno programmando una nuova manifestazione di protesta ma, a questo punto, poiché la crisi pretende un fronte unico non si esclude che si potrebbe arrivare a organizzare un unico corteo, coinvolgendo anche i sindacati Cgil, Cisl e Uil.
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