La Nuova Sardegna

 Il «corpo a corpo» non gli è mai dispiaciuto. Soprattutto quando è convinto ...

Ivo Carboni
Ivo Carboni

07 ottobre 2011
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 Il «corpo a corpo» non gli è mai dispiaciuto. Soprattutto quando è convinto (come molto spesso accade) di avere ragione. E così non «nasconde la mano» l'ex super assessore all'Ambiente Ivo Carboni. Che sulla giunta Bianchi e su Nuoro Ambiente «ha ancora tanto da dire». A iniziare dal «giocattolo». «Ecco - spiega - Bianchi come spesso accade sbaglia. Il giocattolo, che già io non avevo in mano visto che mi occupavo di Urbanistica, a Bianchi è arrivato perfettamente funzionante e addirittura redditizio. Utili che lui ha usato per raddoppiare il bilancio sudamericano del Comune e fare demagogia sull'abbassamento di pochi euro della Tarsu. Lui però, siccome è un giocattolo complesso, non capendolo ha preferito romperlo. Dubito però che sarà in grado di costruirne uno migliore».  Sul bando «cassato» poi: «Iniziamo a dire che chi sta studiando il nuovo bando è lo stesso progettista che ha predisposto l'altro, quindi auguri. Il punto è che però Bianchi gira intorno alla vera questione. Come mai non viene messa in esecuzione la sentenza del Consiglio di Stato. Perché non è stato rispettato il precetto di De Vizia. Perché l'ennesimo ritardo del Comune? Dobbiamo aver paura che l'amministrazione possa avere dei danni ulteriori?».  Poi la tutela dei lavoratori: «Primo Bianchi si deve fare una ragione del fatto che non è un problema suo. E che le valutazioni di merito o demerito oltre che arbitrarie sono assolutamente poco opportune. Poi la smetta con la favola del contratto di lavoro che tutela. Basta cambiare il profilo professionale e il lavoratore è fuori. E non lo proteggono certo gli ultimi dispositivi di legge del governo Berlusconi. Quindi Bianchi non parli di cose che non sa e che non gli competono. E non rubi il mestiere ai sindacati che, per nostra fortuna, lo sanno fare meglio di lui».  Spazio poi alle, nemmeno tanto velate, accuse di spazi grigi nella precedente gestione. «Io di grigio non ho niente - attacca Carboni - ho in chiaro i numeri degli sms di chi mi chiedeva impropriamente assunzioni, quello sì. Io però di assunzioni non mi occupavo. Il problema vero è che Bianchi vede grigio perché non capisce. E non riesce a far altro che recitare il compitino che gli preparano gli uffici. Il problema però è che, se io sono come un bambino, lui è come quegli scolaretti secchioni, che ripetono a cantilena e non capiscono una parola di quello che dicono».
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