La Nuova Sardegna

Matematica, che passione

Walter Porcedda
Qui sotto l’inaugurazione del festival Tuttestorie che si sta tenendo questi giorni all’Exmà di Cagliari (foto Rosas)
Qui sotto l’inaugurazione del festival Tuttestorie che si sta tenendo questi giorni all’Exmà di Cagliari (foto Rosas)

Tuttestorie, arretratezza del sistema scolastico e possibili vie d'uscita. Ne parla Anna Cerasoli

07 ottobre 2011
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Matematica che rompicapo. In Italia, per generazioni di studenti, di ogni ordine e grado, è sempre stata la bestia nera. Eppure, giurano i matematici è una materia persino divertente. Basta prenderla per il verso giusto. Come? In modo creativo. Così insegna Anna Cerasoli matematica di successo internazionale (da «Gatti neri gatti bianchi» a «La sorpresa dei numeri») e una delle stelle del festival Tuttestorie in corso a Cagliari ancora oggi e domani (oggi incontro con l'illustratrice Rebecca Dautremer alle 19 e alle 21 con la filosofa Michela Marzano).  «La matematica si occupa di oggetti astratti che per essere manipolati e comunicati hanno bisogno di un linguaggio simbolico che appesantisce le difficoltà di apprendimento - spiega la scrittrice - Per ogni simbolo - si pensi ad esempio a 2 elevato alla terza - dobbiamo sapere come si legge, si dice e si scrive. Due alla terza in fondo è un concetto facile che si può spiegare con un foglio di carta. Faccio due striature, lo piego ancora e sono quattro, un'altra e sono otto... Un problema semplice, ma il cui simbolo porta ben quattro livelli di difficoltà. La matematica che si fa a scuola è solo quella che si basa sui simboli. Senza il concetto e il problema, diventa pesante, noiosa e inutile». - Una foto impietosa  «Cosa accade nella scuola? Manca la realtà. L'obiettivo di un insegnante è spesso (ma ci sono pure quelli bravi) che gli studenti imparino algoritmi di risoluzione di alcuni problemi. Dove si nota la creatività della matematica? Proprio nella soluzione dei problemi. Dalla quarta alla quinta elementare nei libri di testo i problemi cominciano a scomparire o diventare degli standard dati solo perchè legati alla teoria fatta precedentemente. Mancano poi settori che non vengono insegnati. La matematica è andata evolvendo dalla decina di temi all'inizio del Novecento alla sessantina di oggi. Bene: nella nostra scuola non è entrato alcuno. La matematica finanziaria ad esempio, quella che sta rovinando il mondo, neanche allo scientifico viene insegnata. I programmi sono carenti di novità e appesantiti di argomenti vecchi e inutili». - L'arte potrebbe aiutare? «L'approccio attuale alla musica e al disegno è sbagliato. O sai disegnare oppure no. Non si capisce invece che chiunque può disegnare e suonare: sono espressioni che hanno vari gradi di conoscenza. Cioè l'espressione artistica viene ingabbiata in quello che vuole il mercato. In matematica è lo stesso. Si può studiare ai livelli del matematico oppure conoscerla per quello che sta attorno a noi come la poesia che si può leggere, imparare ed emozionare senza per questo diventare poeti. Così deve avvenire anche per la matematica. L'arte del matematico è questa: trovare schemi che unifichino realtà diverse. Perchè così si possono capire più realtà in minor tempo senza sprecare energie».
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