La Nuova Sardegna

Tagli dei tribunali, cresce l'allarme

Luca Rojch
<b>Museo archeologico. </b>A sinistra la partecipazione degli avvocati, accanto Domenico Putzolu e Salvatore Biosa
Museo archeologico. A sinistra la partecipazione degli avvocati, accanto Domenico Putzolu e Salvatore Biosa

Nella riunione autoconvocata dagli avvocati di tutta la Gallura si chiede una mobilitazione del territorio per salvare il pianeta giustizia

07 ottobre 2011
2 MINUTI DI LETTURA





 OLBIA. Decreto di legge e chiave inglese, lo Stato smonta la giustizia in Gallura. La mannaia è tutta in un articolo affilato che fissa date, tempi, criteri per tagliare i tribunali nel territorio. Senza possibilità di appello. Gli avvocati in allarme si autoconvocano, e dopo una sottile e tafazziana disquisizione su chi spettava convocare l'assemblea, si concentrano sul tema. A fare da Caronte nella discesa dei commi della legge del 14 settembre è Nicola Di Benedetto. «La legge prevede di sopprimere una parte dei uffici giudiziari entro 12 mesi. Ma entro il 30 giugno 2012 devono essere tagliati i tribunali che non sono sede di capoluogo di provincia. Ci saranno altri criteri che saranno presi in considerazione come la natura demografica, quella del territorio, il carico di lavoro, il numero di giudici togati. E a livello nazionale su questi numeri possiamo soccombere». Gli avvocati temono che la Provincia cenerentola venga rasa al suolo dal decreto. E che il sistema giustizia venga smontato. «Dobbiamo puntare sulla richiesta di incremento dei giudici - spiega l'avvocato Salvatore Biosa -, perché i tribunali con almeno 20 magistrati non saranno soppressi. Tempio si ferma a 16, per questo dobbiamo chiedere un aumento della pianta organica». Ma c'è anche chi chiede la convocazione di un'assemblea plenaria degli avvocati da parte del Consiglio dell'ordine. «Serve per analizzare a fondo la questione - dice l'avvocato Stefano Azara -. Il ministro Nitto Palma è un ex magistrato. Conosce la materia. Sbagliato non appoggiarsi alla magistratura in una rivendicazione che deve essere del territorio». Sulla stessa linea l'europarlamentare Giommaria Uggias, anche lui avvocato. «Sono pronto a stare dentro un'iniziativa promossa dall'ordine, ma che veda coinvolta tutta la comunità. Il piano che smantella la giustizia rientra in un quadro più ampio che cancella questo territorio. Da Meridiana alle ferrovie. Serve una protesta della comunità». Chiede una mobilitazione anche il presidente della camera penale Domenico Putzolu. «Questa legge delega è pericolosissima perché lascia massima discrezionalità sui tagli. Noi abbiamo solo 16 magistrati, anche il Csm ci riconosce che sono pochi. Questa non è un'emergenza per soli avvocati ma del territorio. Per questo chiedo un impegno in prima linea della politica. Propongo di istituire una commissione che studi una soluzione». Il segretario nazionale dell'Upc e sindaco di Padru Antonio Satta dà una linea. «Dobbiamo rilanciare la legge che proposi nel 2006 che prevede l'inclusione nel tribunale di Tempio di 6 comuni, Oschiri, Padru, San Teodoro, Budoni, Buddusò e Alà. In questo modo crescerebbero i numeri e cancellare il territorio diventerebbe più complicato».
In Primo Piano

Video

Stefano Cherchi addio: a Sassari l'applauso della folla commossa per il fantino morto in Australia

Le nostre iniziative