La Nuova Sardegna

Il sindaco regala le indennità al suo paese

Tigellio Sebis
Il sindaco Gianni Tatti
Il sindaco Gianni Tatti

Ruinas, Gianni Tatti ha devoluto gli stipendi per opere pubbliche

09 ottobre 2011
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RUINAS. In questa italietta, sempre più allo sbando, con la gente comune che rischia di ritrovarsi dall'oggi al domani in braghe di tela mentre la casta si mostra sempre più attaccata ai posti di comando, e soprattutto ai suoi antistorici privilegi, succedono anche fatti come quello verificatosi a Ruinas, piccolo centro tra la Marmilla e il Grighine.

Fatti che, nel «festival dello sberleffo alle più elementari regole etico-morali», è bello raccontare. A Ruinas il sindaco ha lavorato gratis. Anzi, il semplice fatto d'esserci stato ha prodotto ricadute positive. Si, perché Gianni Tatti, ha devoluto in beneficenza l'indennità di carica dell'intera legislatura 2006-2011, per la realizzazione di progetti mirati. E, quel che più conta, è il fatto di non averne mai fatto un vanto. Nel silenzio e nell'anonimato più assoluto. Per l'ennesima volta l'esempio arriva dai più piccoli, da quei paesetti che punteggiano la provincia più profonda dove fare il sindaco significa spesso essere un po' il parafulmine d'un disagio sempre più diffuso e ingovernabile. Da quei piccolissimi centri che si vorrebbe eliminare attraverso una rimappatura degli enti locali: via quelli al di sotto dei mille abitanti. Nel segno d'un tristissimo ventennio di vecchia memoria.

L'occasione perché il fatto, varcando le mura della municipalità, venisse alla luce, l'ha fornita l'ultima riunione del consiglio comunale che, tra i punti all'ordine del giorno, contemplava anche l'approvazione del conto consuntivo per l'esercizio 2010. Succedeva così che il consigliere di minoranza Ruggero Setzu, giusto nell'esercizio della sua funzione di vigilanza, premesso che il sindaco aveva annunciato nel programma amministrativo della precedente legislatura, 2006-2011, che avrebbe rinunciato all'indennità di carica per utilizzarla nell'ambito dei servizi sociali o per interventi nel verde pubblico, chiedeva di conoscere come l'indennità (43 mila euro il totale dei 5 anni) fosse stata utilizzata.

«Nei termini e nei modi indicati in quel programma», è stata la risposta del sindaco Ignazio Giovanni Battista Tatti, Gianni per tutti. Risposta reiterata anche alle sollecitazioni del consigliere Francesco Gallistru. Il quale, prendendo atto della riservatezza del sindaco, ne riconosceva il merito e lo spirito, tanto più significativi in tempi quali quelli odierni dove uno degli sport più praticati dai politici è quello di accaparrarsi meriti non propri.

Meriti politici che Gianni Tatti si è guadagnato sul campo visto che oltre ad aver indossato per diverse legislature la fascia tricolore di sindaco ha calcato anche i banchi del Consiglio provinciale di Oristano e vestito i panni di membro del Cda di Abbanoa. E, a sentire i suoi concittadini, sempre con il massimo impegno. Insomma, quanto basta per potersi "sparare" qualche posa senza tema d'essere sconfessato.

Sentito in proposito, Tatti continua a nicchiare, a fare spallucce, quasi che la cosa lo infastidisca. Un modo d'essere che, decenza vorrebbe, appartenesse a quanti si ritrovano investiti d'una delega popolare. «Le cose che si fanno, hanno un senso quando le si sente intimamente. E l' intimità rifugge la pubblicità. Questione chiusa», dice Tatti.

Che guardando il mondo dalle alture del Grighine forse riesce meglio a focalizzare lo sguardo sulle miserie dei tempi moderni; uno sguardo che spinge le coscienze non ancora mummificate a adoperarsi per il bene comune, a favore degli ultimi, dei troppi che, impotenti, subiscono le ingiustizie.
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