La Nuova Sardegna

Attentato alla guardia medica

Daniela Scano
L’auto del medico incendiata durante la notte tra sabato e domenica
L’auto del medico incendiata durante la notte tra sabato e domenica

Incendiata durante la notte l'auto di un dottore alimentata a gas

10 ottobre 2011
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SASSARI. Forse nella testa di chi lo ha compiuto voleva essere «solo» un atto vandalico. Uno dei tanti roghi che negli ultimi mesi hanno illuminato le notti sassaresi. Questa volta l'incendio poteva provocare una strage: la Chevrolet Spark che un dottore aveva parcheggiato davanti all'ingresso della guardia medica in via Sardegna conteneva una bombola di gas gpl che ha rischiato di esplodere. In quel momento, all'interno dei locali c'erano i tre medici di turno e una guardia giurata.

Guardia medica nel mirino dei balordi o di lucidi criminali, saranno le indagini ad accertare a quale categoria appartiene l'autore dell'attentato. Alle 3 della notte tra sabato e domenica, una o più persone hanno dato alle fiamme l'auto di uno dei tre sanitari di turno. Nessun dubbio circa il fatto che chi ha cosparso di liquido infiammabile la Chevrolet volesse colpire, se non direttamente il proprietario dell'auto, proprio i medici del presidio sanitario che durante la settimana garantisce l'assistenza notturna e nel weekend resta aperta 24 ore su 24. Delle tre auto in sosta, tutte di proprietà dei sanitari di turno, la city car era l'unica con il logo dell'Ordine dei medici.

Le fiamme hanno presto avvolto la Spark. I medici, che in quel momento non stavano facendo visite, appena sentito il crepitio delle fiamme si sono precipitati all'ingresso. A pochi metri da loro, nel parcheggio riservato ai medici di guardia, il fuoco aveva già avvolto la piccola auto. Il rischio di esplosione della bombola di gas gpl nel vano portabagagli si è verificato nei pochi minuti trascorsi dall'allarme all'arrivo dei vigili del fuoco. Ma hanno rischiato grosso anche gli uomini della squadra di soccorso arrivata a tutta velocità in via Sardegna dal comando provinciale. «In questi casi il rischio di esplosione è altissimo ed è questione di minuti - spiega un vigile del fuoco -. Quando noi interveniamo, però, non sappiamo mai esattamente quanto tempo prima sia partito il fuoco».
La competenza e il sangue freddo dei vigili hanno consentito una rapida soluzione della emergenza. L'altra notte in via Sardegna sono intervenute anche le forze dell'ordine che presenteranno una informativa sull'episodio alla Procura della Repubblica.

Gli inquirenti hanno avviato lo scandagliamento dei possibili moventi della pesante intimidazione ai medici. La guardia medica è un porto di mare e capita facilmente che i sanitari debbano respingere richieste da parte di tossicodipendenti o siano costretti ad affrontare situazioni complicate. A detta di tutti, l'altra notte è stata tranquilla fino al momento dell'incendio. Ma è probabile, sempre se è stata una ritorsione, che chi ha agito si volesse vendicare per qualcosa accaduto nei giorni precedenti. Nell'ambulatorio turnano quattro gruppi composti ciascuno da tre medici.

L'episodio ripropone la questione sicurezza. Colpire i simboli dell'assistenza è ancora troppo facile, nonostante la presenza di guardie giurate. L'altra sera il vigilantes in servizio non ha sentito niente perché l'attentatore ha probabilmente raggiunto a piedi la guardia medica ed è fuggito dopo pochi istanti. Nonostante lo spavento, ieri i sanitari di turno hanno lavorato con la solita professionalità. Nei locali, arieggiati per ore, è rimasta per tutta la giornata una terribile puzza di bruciato.
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