La Nuova Sardegna

GLI SCAVI

A San Simplicio nuove scoperte

18 ottobre 2011
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 OLBIA. Il tesoro di Olbia appare come uno scrigno senza fondo. Basta un piccolo scavo per riportare in vita pezzi di storia della città. Figurarsi quello che sta emergendo nella zona di San Simplicio, dove sono in corso i lavori per l'Urban Center. Ieri il sindaco Gianni Giovannelli si è appellato a Rubens D'Oriano. «Gli scavi potranno esser un'occasione per accrescere il patrimonio archeologico di Olbia, ma mi auguro che questo non sia un impedimento per i lavori». Il responsabile della Soprintendenza non ha voluto commentare. «Io parlo in pubblico solo quando c'è qualcosa di certo. Per ora non ho nulla da aggiungere». Inutile, quindi, chiedere all'archeologo cosa sia tornato alla luce nell'ultimo scavo di San Simplicio. Ma è facile pensare che siano riemerse tombe e corredi funebri. Più o meno come era accaduto un anno fa durante i vicini lavori per la costruzione di un centro commerciale tra il Corso e via San Simplicio. D'altro canto, tutta quella zona era l'area in cui sorgeva l'antica necropoli.  Un'area in cui, ha sempre ipotizzato D'Oriano nei suoi studi, non poteva non esser presente un luogo di culto. Un tempio risalente al II secolo a.C., che l'archeologo ubicava proprio sotto la basilica di San Simplicio, unica area della necropoli mai assoggettata a scavi. Insomma, di quello che è stato rinvenuto nello scavo delle ultime settimane non è dato sapere nulla, ma chissà che non si tratti davvero di quel tempio di cui D'Oriano parla da sempre nei suoi scritti. (al.pi.)
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