La Nuova Sardegna

La Cgil contro i contestatori

Lavori fondamentali, no a scuse o pretesti

24 ottobre 2011
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 CAGLIARI. «Il Galsi è un'opera importantissima e va portata a termine al più presto, non sono perciò comprensibili improvvisi ripensamenti di singoli territori, peraltro già indicati da tempo come luoghi di snodo dell'infrastruttura». È la posizione della Cgil confederale che, con le dichiarazioni del segretario responsabile all'Industria Michele Carrus chiarisce il punto di vista del sindacato sull'opera che, proprio in questi ultimi tempi, sta suscitando proteste e polemiche.  «Ciò per cui protestiamo semmai - precisa Carrus - è il ritardo con cui tutti i soggetti coinvolti stanno portando avanti la realizzazione di un'opera utile ai cittadini e alle imprese». La preoccupazione della Cgil è che il metanodotto venga bloccato, presumibilmente per ragioni economiche o a causa di interessi diversi e più forti di quelli della Sardegna, magari prendendo poi a pretesto proprio queste proteste.  L'individuazione del sito di Venafiorita è stata fatta tempo fa, di concerto con il Comune di Olbia, «se oggi non la si ritiene più giusta - ha detto Michele Carrus - allora ci si assuma la responsabilità di indicare soluzioni alternative percorribili, non chimere». Se invece il tema, anche per Olbia così come per il Sulcis Iglesiente, è quello di interventi compensativi nel territorio, allora lo si espliciti chiaramente.  «Le argomentazioni ambientaliste - conclude Carrus nell'argomentata presa di posizione a nome di tutta la Cgil regionale - appaiono infondate a maggior ragione in una realtà come Olbia, che ha ben altri motivi di preoccupazione per la tutela dell'ambiente e del territorio, a partire dall'eccessiva cementificazione costiera sino ai problemi dello smaltimento e trattamento dei rifiuti e delle discariche abusive».
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