La Nuova Sardegna

Il caso. Provvedimento urgente del sindaco dopo l’ennesima caduta di calcinacci nel caseggiato di zona Bandinu

Maria Rocca, al via i lavori nella scuola a rischio

<b>Maria Rocca. </b>La scuola elementare aspetta i lavori di ristrutturazione
Maria Rocca. La scuola elementare aspetta i lavori di ristrutturazione

25 ottobre 2011
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 OLBIA. Trecentomila euro per la scuola di Maria Rocca. Ieri il sindaco ha firmato l'ordinanza per far partire al più presto i lavori di restyling della scuola elementare di zona Bandinu. Il crollo di calcinacci in questi giorni ha spinto il sindaco Gianni Giovannelli a emanare l'urgente provvedimento. A onor del vero, già dall'anno scorso un nutrito gruppo di genitori era sul piede di guerra per le pessime condizioni in cui versa l'edificio. L'ultima lettera al sindaco risale alla fine dello scorso mese di agosto.  «Sono passati due mesi dalla caduta dei calcinacci e dalla richiesta di noi genitori di rendere la scuola idonea alle esigenze dei nostri figli, che la occupano otto ore al giorno - scrivevano allora i genitori -. E' passato oltre un anno e mezzo da quando il sindaco, dopo aver ricevuto una nostra delegazione, aveva promesso l'esecuzione di alcuni lavori utili ed economici per il benessere dei bambini. Invece, oggi la scuola vive ancora circondata da transenne, nella stessa situazione precaria di sempre e con un giardino inagibile». Un duro atto di accusa che finalmente ha ricevuto una risposta. Ieri, complice la caduta di nuovi calcinacci, il sindaco Giovannelli ha messo la firma sull'ordinanza che darà il via ai lavori. «Non possiamo più aspettare - ha detto il sindaco -. Ho dato incarico ai dirigenti di verificare quanto servirà per restaurare la scuola. Sono in attesa di una risposta, ma non credo che per effettuare i lavori servano meno di trecentomila euro. Trattandosi di un'ordinanza contingibile e urgente possiamo derogare al patto di stabilità». Una firma, quella di Giovannelli, che fa tirare un sospiro di sollievo a numerosi genitori, che da anni accusavano l'amministrazione comunale (di turno) di considerare i loro figli come «studenti di serie B». (al.pi.)
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