La Nuova Sardegna

«Gnv non deve lasciare lo scalo»

Pinuccio Saba
Una veduta dello scalo commerciale
Una veduta dello scalo commerciale

Portuali pronti a manifestare, a rischio decine di posti di lavoro

29 ottobre 2011
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 PORTO TORRES. La crisi del porto non è dovuta solo alla recessione economica ma è anche una crisi politica. Non si capirebbe in altro modo la decisione degli armatori di sospendere le corse fra Genova e Porto Torres visto che è proprio il mercato a chiedere una seconda nave.  Il dato, sorprendente, è emerso durante l'assemblea dei lavoratori della compagnia portuale che si è tenuta proprio per esaminare la crisi del porto e cercare le soluzioni per far ripartire una realtà economica importante per l'intero territorio. Ogni giorno, infatti, c'è una richiesta media per il trasporto di 150 fra camion e semirimorchi fra i porti di Genova e Porto Torres.  Dal prossimo 5 novembre (Gnv ha comunicato proprio ieri di aver deciso di anticipare di due giorni la sospensione invernale della tratta) in linea resteranno solo i cruise della Tirrenia che potranno accogliere fra i 70 e gli 80 "pezzi" anche per tipologia delle navi. Navi progettate per il trasporto auto-passeggeri e merci, di conseguenza con un spazi limitati per i camion e i bilici.  Dati che, secondo il segretario territoriale della Filt-Cgil Arnaldo Boeddu, smentirebbero le compagnie di navigazione e confermerebbero la volontà vessatoria nei confronti della Sardegna (e della Regione in particolare) da parte degli azionisti della Compagnia italiana di navigazione che hanno acquisito anche la Tirrenia.  «Il problema deve essere risolto dalla politica - sostiene Arnaldo Boeddu - perchè la Regione Sardegna non può concentrasi solo sulla continuità aerea e dimenticarsi della continuità territoriale per merci a passeggeri che viaggiano per mare. Ma anche la Regione deve cambiare strategia visto che la creazione della Flotta Sarda è servita solo ad acuire lo scontro con gli armatori privati. Esattamente come è accaduto, a suo tempo, con Ryanair. Il porto è una concreta realtà economica che non può essere abbandonata, ma sembra che si tratti di un problema solo di Porto Torres. E invece è un problema che riguarda tutto il territorio, ma finora l'unico amministratore che ha seguito concretamente i problemi del porto è il sindaco Beniamino Scarpa».  In ballo ci sono decine di posti di lavoro diretti ma con i trasporti ridotti al lumicino soffriranno un po' tutti i settori produttivi che puntano ai mercati d'oltremare. Lavoratori del porto in prima fila, quindi, che ieri hanno deciso di organizzare una manifestazione di protesta all'ingresso della scalo marittimo. La data non è stata ancora fissata, ma le modalità della manifestazione non dovranno creare alcun disagio alle operazioni di sbarco.
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