La Nuova Sardegna

Scavi a San Simplicio scoperti importanti reperti archeologici

<b>Il cantiere </b>Gli ultimi reperti trovati negli scavi a San Simplicio
Il cantiere Gli ultimi reperti trovati negli scavi a San Simplicio

29 ottobre 2011
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 OLBIA. La città del futuro fa riemergere la città del passato. Normale routine per Olbia, dove basta un fosso per riportare alla luce importanti pezzi di storia. Figurarsi se lo scavo è di ampie dimensioni e viene fatto intorno all'area di San Simplicio, la zona in cui sorgeva l'antica necropoli. E dove si ipotizza vi fosse il tempio romano.  Proprio l'ambito luogo di culto potrebbe essere l'ultima scoperta degli archeologi. Gli addetti ai lavori tengono le bocche cucite, non fanno trapelare nulla sulla storia che riemerge dal sottosuolo, rimandano ai prossimi giorni per le comunicazioni ufficiali. Ma il rinvenimento sembra essere di quelli che possono segnare il futuro di Olbia. E anche quello dell'Urban Center. Poche settimane fa nell'area intorno alla basilica sono iniziati i lavori per l'imponente opera che da più di 10 anni attendeva il via libera. Il mega edificio in granito, vetro e acciaio che svetterà tra il Fausto Noce e la chiesa. Con tanto di piazza, laghetto e un ampio parcheggio sotterraneo a fare da contorno. Com'era facile immaginare, subito, dai primi scavi, si è reso necessario l'intervento degli archeologi della Soprintendenza, guidati da Rubens D'Oriano. D'altro canto, proprio dalle tesi di D'Oriano si evince che nella zona a ridosso della chiesa sorgesse il tempio. «Assume rilievo la collinetta di San Simplicio, ininterrottamente occupata da sepolture dall'età punica a tutto il Medioevo - scrive l'archeologo in una sua vecchia pubblicazione -. Non si può affermare con certezza, anche se è probabile, che già dal IV sec. a.C. esistesse qui un luogo di culto tra le sepolture, ma la sua presenza due secoli dopo è suffragata dal rinvenimento nelle vicinanze della chiesa - di un deposito votivo di statuette di terracotta raffiguranti la dea Cerere. E poiché il sottosuolo della chiesa è l'unica area della necropoli non ancora indagata con scavi va ubicato qui il luogo di culto».  Per ora gli archeologi mantengono il più stretto riserbo sulla nuova scoperta. Lo stesso D'Oriano, in una recente conferenza stampa, è stato fin troppon chiaro: «Io parlo in pubblico solo se e quando c'è qualcosa di certo. E per ora non ho nulla da aggiungere». Ma il movimento che c'era ieri intorno alla basilica fa capire che il pezzo di storia è di quelli che valgono.
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