"Gamasutra", il primo disco dei Gamas Rebeldes
Michele Cocchiarella
Dopo aver attraversato le tante piazze della Sardegna, il gruppo di Tissi presenterà il suo primo lavoro il 19 novembre all’Aggabachela
02 novembre 2011
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SASSARI. Undici rintocchi, un soffio di clarinetto, squilli di tromba, e poi via con gli altri strumenti ad annunciare l’ultimo lavoro dei Gamas Rebeldes. Si apre così il primo disco del gruppo di Tissi, tra i fraseggi ripresi dalle canzoni del disco, presentati dai musicisti di un’orchestra, che da una nota all’altra fanno perdere i timpani in un armonica danza.
I Gamas presentano il disco sabato 19 novembre all’Aggabachela, suonando per quelli che in questi anni li hanno sostenuti e ascoltati nelle piazze, e per chi ancora non li conosce. E se prima erano le cover a far parlare dei sei musicisti, ora che l’esperienza ha portato i primi frutti, il gruppo ha deciso di liberarsi dalle note passate dando libero sfogo alla creatività, lasciando spazio alla fantasia dei compositori, alle irrequiete danze del violino, e anche ai sogni di chi tra vecchie ballate irlandesi e risate, vuole continuare a stare sveglio fino a tardi e fare ancora musica. e
Gamasutra, questo il nome dell’album, spazia da un genere all’altro lasciando carta bianca alle undici tracce in cui a fare da padrone non è un unico genere, ma tanti. Così come gli stati d’animo che variano da un’allegra “Danza del materasso”, in cui è difficile abbandonarsi a un tormentato Morfeo tra richiami alla musica irlandese e a quella sarda, a l’“Ospite”, in cui è la paura a dominare, assecondata da una chitarra e da un tamburo che incoraggiano la voce di Marco Pizzardo. Ma è solo l’inizio di un disco nato ad agosto di quest’anno. E le sorprese non mancano anche quando si ascolta il “Re dei pagliacci” che si affretta a raggiungere il molo in riva al mare perché “è lì che ogni volta diventa spettatore dell’infinita arte di creare il buon umore”.
Lo stile non manca ai sei ragazzi di Tissi che hanno trovato lo spazio anche per la tradizione sarda con "Preamboli Di Una Battaglia", dove sono le sonorità tipiche isolane a fare da guida con il ritmo a tre, con il fraseggio ispirato al ballo sardo, fino ad arrivare al canto a tenore. Il tutto introdotto da un piacevole dialogo tra violino e fisarmonica che preparano l’incontro tra la lingua sarda e quella italiana. Il disco continua tra sonorità che richiamano elementi tratti dai diversi stili musicali, dall’irish folk al metal, dall’hip hop alla techno, mentre tra fiabe e clima da comizio si giunge alla fine con “Goodbye Gamasutra”, un inaspettato ma piacevole outro dove i Rebeldes “se la cantano” salutando il primo lavoro.
“Il nuovo disco ha origine in una ricerca nata nel posto in cui viviamo, ed è caratterizzato da tante influenze musicali” spiega Gianfranco Foddai, componente dei Gamas insieme a Marco Pizzardo, Alessio Carta, Andrea Scanu, Sebastiano Carta e Nicola Manca. “L’obiettivo era quello di creare un genere nostro”. Una meta raggiunta per un gruppo che ha già in cantiere un nuovo album con sei pezzi già pronti. E ora l’altro passo è quello di raggiungere più ascoltatori possibili, attraverso mezzi come I Tunes, piattaforma dove si trova il nuovo album, inserendosi in festival come il “Brinca”, che ha già contattato la band dopo la finale dell’”Italian wawe”, e naturalmente continuando a suonare ovunque, tra piazze, locali, in paesi e città.
Il gruppo di Tissi guarda al futuro, e si rimbocca le maniche anche se i costi di produzione a volte non vanno di pari passo con le tasche dei musicisti. “E’ un disco fatto da noi, con una registrazione che può sembrare artigianale, di cui però siamo soddisfatti” spiega Gianfranco. “L’idea di non fermarci e anche di staccarci dalle cover, nasce dal fatto che vogliamo avere una nostra scaletta, un repertorio in grado di conferire al gruppo una propria dimensione”. Nata nel 2005, la band ha continuato a crescere affinando la tecnica musicale di quei componenti che per la prima volta si avvicinavano alla musica. Suonando le cover di gruppi come Bandabardò e Modena city ramblers, i Gamas hanno fatto ballare piazze e locali creando quell’atmosfera di festa a cui è difficile sottrarsi. Un lavoro ben fatto che li ha premiati anche quando nel 2008 il gruppo è stato invitato a fare da spalla ai Modena in occasione della festa Musicarte il 14 giugno a Ossi. “Abbiamo suonato in tutta la Sardegna e questo è stato per noi un grande stimolo. Quello che vogliamo e che abbiamo sempre voluto è continuare a suonare”.
I Gamas presentano il disco sabato 19 novembre all’Aggabachela, suonando per quelli che in questi anni li hanno sostenuti e ascoltati nelle piazze, e per chi ancora non li conosce. E se prima erano le cover a far parlare dei sei musicisti, ora che l’esperienza ha portato i primi frutti, il gruppo ha deciso di liberarsi dalle note passate dando libero sfogo alla creatività, lasciando spazio alla fantasia dei compositori, alle irrequiete danze del violino, e anche ai sogni di chi tra vecchie ballate irlandesi e risate, vuole continuare a stare sveglio fino a tardi e fare ancora musica. e
Gamasutra, questo il nome dell’album, spazia da un genere all’altro lasciando carta bianca alle undici tracce in cui a fare da padrone non è un unico genere, ma tanti. Così come gli stati d’animo che variano da un’allegra “Danza del materasso”, in cui è difficile abbandonarsi a un tormentato Morfeo tra richiami alla musica irlandese e a quella sarda, a l’“Ospite”, in cui è la paura a dominare, assecondata da una chitarra e da un tamburo che incoraggiano la voce di Marco Pizzardo. Ma è solo l’inizio di un disco nato ad agosto di quest’anno. E le sorprese non mancano anche quando si ascolta il “Re dei pagliacci” che si affretta a raggiungere il molo in riva al mare perché “è lì che ogni volta diventa spettatore dell’infinita arte di creare il buon umore”.
Lo stile non manca ai sei ragazzi di Tissi che hanno trovato lo spazio anche per la tradizione sarda con "Preamboli Di Una Battaglia", dove sono le sonorità tipiche isolane a fare da guida con il ritmo a tre, con il fraseggio ispirato al ballo sardo, fino ad arrivare al canto a tenore. Il tutto introdotto da un piacevole dialogo tra violino e fisarmonica che preparano l’incontro tra la lingua sarda e quella italiana. Il disco continua tra sonorità che richiamano elementi tratti dai diversi stili musicali, dall’irish folk al metal, dall’hip hop alla techno, mentre tra fiabe e clima da comizio si giunge alla fine con “Goodbye Gamasutra”, un inaspettato ma piacevole outro dove i Rebeldes “se la cantano” salutando il primo lavoro.
“Il nuovo disco ha origine in una ricerca nata nel posto in cui viviamo, ed è caratterizzato da tante influenze musicali” spiega Gianfranco Foddai, componente dei Gamas insieme a Marco Pizzardo, Alessio Carta, Andrea Scanu, Sebastiano Carta e Nicola Manca. “L’obiettivo era quello di creare un genere nostro”. Una meta raggiunta per un gruppo che ha già in cantiere un nuovo album con sei pezzi già pronti. E ora l’altro passo è quello di raggiungere più ascoltatori possibili, attraverso mezzi come I Tunes, piattaforma dove si trova il nuovo album, inserendosi in festival come il “Brinca”, che ha già contattato la band dopo la finale dell’”Italian wawe”, e naturalmente continuando a suonare ovunque, tra piazze, locali, in paesi e città.
Il gruppo di Tissi guarda al futuro, e si rimbocca le maniche anche se i costi di produzione a volte non vanno di pari passo con le tasche dei musicisti. “E’ un disco fatto da noi, con una registrazione che può sembrare artigianale, di cui però siamo soddisfatti” spiega Gianfranco. “L’idea di non fermarci e anche di staccarci dalle cover, nasce dal fatto che vogliamo avere una nostra scaletta, un repertorio in grado di conferire al gruppo una propria dimensione”. Nata nel 2005, la band ha continuato a crescere affinando la tecnica musicale di quei componenti che per la prima volta si avvicinavano alla musica. Suonando le cover di gruppi come Bandabardò e Modena city ramblers, i Gamas hanno fatto ballare piazze e locali creando quell’atmosfera di festa a cui è difficile sottrarsi. Un lavoro ben fatto che li ha premiati anche quando nel 2008 il gruppo è stato invitato a fare da spalla ai Modena in occasione della festa Musicarte il 14 giugno a Ossi. “Abbiamo suonato in tutta la Sardegna e questo è stato per noi un grande stimolo. Quello che vogliamo e che abbiamo sempre voluto è continuare a suonare”.