La Nuova Sardegna

MAURO PILI

«Lo Stato paga 72 milioni l'anno per un servizio vergognoso»

06 febbraio 2012
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 OLBIA. Con la Sharden messa ko da uno squarcio lungo 30 metri e alto un paio, appena sopra la linea di galleggiamento, la Tirrenia riorganizza la sua stanca flotta. Da oggi sulla Olbia-Civitavecchia entra in servizio la Athara, che farà coppia con la Nuraghes. Ma per trovare una nuova nave e coprire la falla lasciata dalla Sharden la Tirrenia ha organizzato un valzer dei traghetti. La Athara era sulla Napoli-Palermo, da oggi ci sarà la Nomentana, varata nel 1980, non proprio nuovissima, che andava su Cagliari. Il capoluogo isolano verrà coperta con la gloriosa Clodia, che da 32 anni si trascina sulle rotte per la Sardegna. Rimane sospesa la Genova-Olbia-Arbatax cancellata per assenza di navi disponibili. Una situazione da collasso, come sostiene il presidente della Regione Ugo Cappellacci che ha definito la Tirrenia: «Una vergogna nazionale» e ha commentato in modo durissimo l'incidente della Sharden. «È l'ennesimo episodio di una lunga storia di disservizi, di mancate partenze, di presunte manutenzioni da parte di una società che, nonostante i benefici di cui ha goduto nel corso degli anni, non è mai stata in grado di garantire un servizio di trasporto degno di un paese civile». Sull'incidente è intervenuto anche il deputato Pdl Mauro Pili che ha chiesto al governo di riferire alla Camera sullo schianto della Sharden. «È sempre più evidente che la Tirrenia sia una compagnia allo sbando che continua a gestire un servizio pubblico senza essere in grado di farlo e riceve dallo Stato 72 milioni di euro all'anno». Ma al di là delle battaglie politiche l'Isola Bianca è sempre più lontana dalla penisola. Olbia è collegata solo con Civitavecchia e Livorno, da Moby, Flotta Sarda e quello che resta della Tirrenia. (l.roj)
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