La Nuova Sardegna

Sassari intrappolata nella neve: è caos

Luigi Soriga
Sassari intrappolata nella neve: è caos

L'emergenza coglie la città impreparata. Il sindaco: «Non c'era l'allerta meteo»

07 febbraio 2012
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 SASSARI. Alle 11,35, a bordo del 4 per 4 della protezione civile, lato passeggero, Gianfranco Ganau si mette le mani in testa e ha l'esatta consapevolezza che la mattinata sarà campale. Fioccava già da un'ora, l'asfalto era una poltiglia biancastra, e il sindaco voleva verificare i disagi. «Appena usciti dalla caserma dei vigili urbani - dice Ganau - all'altezza della rotatoria, le vetture andavano a passo d'uomo. Poi ho visto una cosa assurda, non potevo crederci». Un automobilista invece di percorrere la rotonda in senso orario, l'ha imboccata contromano. Una scena surreale, al rallentatore, con i musi delle auto che si fermano a pochi centimetri e quasi si baciano. Lì, alle 11,36 esatte, Ganau capisce che la sua Sassari sarebbe stata fuori controllo. La neve nell'arco di 60 minuti non solo aveva coperto la segnaletica orizzontale nell'asfalto, ma aveva cancellato ogni vago ricordo del codice della strada e ogni regola della guida civile dalla testa dei conducenti. Da lì a poco la città sarebbe sprofondata nel caos.  Il fax dell'allerta meteo sulle scrivanie di Palazzo Ducale era piovuto giovedì scorso: «Nevicate previste da venerdì e per tutto il fine settimana», recitava il bollettino. L'assessore alla Viabilità Michele Azara si era subito rimboccato le maniche. «Da giovedì stesso - racconta - abbiamo fatto spargere il sale nelle principali strade e ci siamo preparati all'emergenza». Però, in quei tre giorni, di fiocchi manco l'ombra. Poi, ieri all'alba, prima il cielo si è messo a piagnucolare, dopodiché verso le 10,30 ha saldato il debito con i meteorologi, presentando anche gli interessi. In quel momento il mezzo spargisale era nuovamente in letargo, le scorte di sale ormai languivano, le scuole erano aperte, gli uffici pure, la città pompava vita nelle sue arterie infreddolite, i vigili urbani montavano le catene alle loro utilitarie, le suole delle scarpe cominciavano a pattinare, i pneumatici perdevano aderenza, le vie in pendenza si trasformavano in piste di pattinaggio. Sommato il tutto, nel centro della città il caos. L'assessore al Traffico cerca di correre ai ripari: transenne al Viadotto, in via Milano, in viale Trieste, e in quegli scivoli di asfalto dove le auto sgusciano come slittini. Camioncino spargisale negli accessi principali e in viale Trento. Pochi temerari si avventurano nelle vette di Carbonazzi, via Carlo Felice e Luna e Sole. Il termometro qui è fermo sullo zero, e il manto attecchisce in fretta. Gli alberi grondanti dei giardini evocano cartoline di montagna e sui lati della carreggiata lampeggiano vetture in panne con le quattro frecce. La sensibilità nell'acceleratore non è certo il pregio dei sassaresi, la remota possibilità di uno spunto in seconda non è affatto contemplata nel loro kit di guida sicura. Così, all'uscita dai parcheggi, capitava di assistere a frequenti fuori giri: gomme che mulinavano neve come certi burnout alla Valentino Rossi. Naturalmente l'auto andava di traverso paralizzando la via. Molti automobilisti, sconsolati, hanno preferito abbandonare l'auto al gelo e scalare le alture di viale Trento o via Grazia Deledda a piedi. D'altronde di autobus nemmeno a parlarne. Dopo che in città due mezzi sono finiti in testacoda, anche il servizio pubblico si è arreso alla neve. Alle 12 stop delle corse. Alle 14, dopo che i sassaresi hanno raggiunto la salvezza del tepore domestico, la città è avvolta da una calma piatta. Le pennellate bianche, nella pausa pranzo, ricoprono anche i solchi delle gomme e la garza si fa uniforme. Molti svoltano per un pomeriggio in poltrona e ciabatte.  E oggi il paesaggio si preannuncia ancora più surreale, tra scuole, università, Poste, Asl e tutti gli uffici pubblici chiusi. L'ordinanza del sindaco, questa volta, prova a giocare d'anticipo. Temperature in calo, nuove precipitazioni. E una città immobile e intirizzita che attende il disgelo.  

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