La Nuova Sardegna

Case alle lucciole, ex politici sassaresi tra gli indagati

Elena Laudante
Case alle lucciole, ex politici sassaresi tra gli indagati

Il pm ipotizza il favoreggiamento della clandestinità o della prostituzione. Due ex assessori nei guai. Tra le accuse c’è quella di avere lucrato ben conoscendo la professione delle ragazze

14 febbraio 2012
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SASSARI. Che lo sapessero o meno, nelle case che affittavano a cittadini stranieri si esercitava la professione più antica del mondo. Dei guadagni di quell'attività avrebbero - è solo l'accusa - in qualche modo lucrato, anche solo intascando il canone d'affitto. Sotto inchiesta, a vario titolo, per reati legati alla presenza di clandestini in Italia o al favoreggiamento della prostituzione (Legge Merlin) ci sono dieci persone, tra le quali due ex assessori comunali.

Come Manfredi Cao, 68 anni, una lunga carriera da eletto, finito nell'indagine per una ipotesi legata alla violazione della legge in materia di immigrazione: in sostanza avrebbe "approfittato" della condizione di illegalità affittando una villetta a Platamona a due cittadini colombiani, sotto inchiesta per sfruttamento della prostituzione, Claudia Maria Echeverry e Hernandez Jairo Lopez. Mentre a Gaetano Gavino Pompili, 60 anni, ex assessore comunale, il sostituto procuratore della Repubblica Michele Incani contesta di aver infranto la legge sull'immigrazione, ma anche la vecchia Merlin, la norma che abolì i bordelli.

Da capo d'accusa, stando ad ipotesi ancora da verificare, Pompili avrebbe dato in affitto un appartamento non suo (ma del quale aveva disponibilità) a una ragazza russa, essendo «consapevole della circostanza che la straniera esercitava lì attività di meretricio». L'elenco degli indagati che hanno appena ricevuto l'atto di chiusura inchiesta continua con Vittorio Sanna, 39 anni, residente ad Alessandria, i colombiani Hernandez Jario Lopez, 43 anni e Claudia Maria Echeverry, 36, Francesco Mugnano, 43, Walter Pilicchi, 28, e Marco Solinas, 38, Giuseppe Corrò, 45, e Mirela Hyseni, albanese di 38 anni. Sanna è sospettato di aver favorito la permanenza in Italia di quattro brasiliane senza permesso di soggiorno, ospitandole in un appartamento dove si sarebbero prostituite. Favorendo così - secondo gli accertamenti, essendo consapevole - la loro attività. Stesse ipotesi di reato contestate a Pilicchi, che avrebbe ceduto ai due colombiani un appartamento nel centro storico. Corrò e Hyseni avrebbero attratto in Italia una ragazza russa che poi avrebbero venduto a clienti al chiuso dell'appartamento dato in affitto da Pompili, fino a febbraio 2009.

Medesime accuse per Mugnano che ai due colombiani avrebbe locato un appartamento vicino Corso Trinità mentre avrebbe affittato un'altra proprietà ad una prostituta sudamericana, in pieno centro storico. Solinas, infine, avrebbe lasciato la sua casa a una brasiliana, in zona Monte Oro, e un'altra in Corso Vittorio ad altre quattro ragazze carioca che avrebbe anche sfruttato fornendo loro utenze telefoniche, a lui intestate, che poi finivano negli annunci pubblicati sui quotidiani. Per tutti, i difensori Paolo Spano, Sabina Useli, Gianluca Giordo e Gabriele Satta ora potranno chiedere l'interrogatorio.L'avvocato Satta ha pronta una memoria difensiva per spiegare che Pilicchi ha dato in locazione la casa ad un altro inquilino, il quale a sua volta potrebbe averlo subaffittato all'insaputa del proprietario.

Mentre per quanto riguarda Cao (la cui posizione sembra essere la più defilata), l'avvocato Giordo spiega che il suo assistito era all'oscuro che gli inquilini fossero senza permesso di soggiorno, perché lui aveva trattato con un cittadino che aveva passaporto spagnolo. E che quelle locazioni erano regolari, comunicate anche in Questura e registrate col supporto del sindacato di categoria. Come a dire, tutto alla luce del sole. E soprattutto: i proprietari non potevano essere a conoscenza di cosa avveniva negli appartamenti, una volta siglato il contratto.
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