La Nuova Sardegna

Giudici: E.On non può fuggire

Pinuccio Saba
Alessandra Giudici
Alessandra Giudici

Il presidente della Provincia scrive alla Regione: «No agli esuberi»

18 febbraio 2012
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 PORTO TORRES. Sulla vicenda E.On, ricca del mancato avvio della costruzione del quinto gruppo di produzione e dell'annunciato licenziamento di 24 dipendenti, irrompono il presidente della Provincia di Sassari Alessandra Giudici e il sindaco Beniamino Scarpa.  Alessandra Giudici ha inviato una lettera alla Regione e ai vertici di E.On Italia, mentre Beniamino Scarpa ieri mattina ha ricevuto una delegazione delle organizzazioni sindacali.  Il presidente della Provincia si fa portavoce dei timori del territorio, timori che possono essere fugati solo con l'avvio immediato della costruzione del quinto gruppo di produzione da 410 megawatt, con la demolizione dei vecchi gruppi 1 e 2 e la restituzione delle relaive aree alla comunità. «Al contrario, il continuo rimbalzo di annunci e smentite a mezzo stampa della vendita di Fiume Santo - sottolinea Alessandra Giudici - sconfessa oltre due anni di rassicurazioni e garanzie fornite dalla multinazionale tedesca, che starebbe pensando di scappare via a gambe levate senza mantenere fede agli impegni, anche formali, assunti in questi anni. È vero che E.On lamenta da mesi una situazione di difficoltà e di esuberi nel personale impiegato a Fiume Santo, ma ribadiamo di non essere disposti a discutere di eventuali ridimensionamenti dei livelli occupazionali».  La Provincia si appella quindi alla Regione al fine di esigere una risposta da E.On che deve dare risposte certe sugli impegni assunti, anche formalmente, con le istituzioni del territorio. In particolare Alessandra Giudici ribadisce la necessità assoluta di procedere alla realizzazione del nuovo impianto di produzione. «Ogni ritardo nella costruzione del nuovo gruppo - sottolinea il presidente - procura un danno non solo economico ma anche ambientale», visto che i gruppi 1 e 2 sono fuori norma ormai da anni.  Secondo il capo dell'ente intermedio, che ribadisce il «favore di questo territorio per l'intenzione di E.On di implementare il sistema di approvvigionamento di energia attraverso un sempre più massiccio utilizzo di fonti energetiche rispettose dei principi di ecosostenibilità», e la Regione Sardegna, alla luce di quanto sta accadendo, deve fare «un'attenta valutazione degli impegni legati alle autorizzazioni» per il fotovolatico.  «Quanto sta accadendo a Fiume Santo è estremamente grave. Ritengo sia necessaria un'azione di sostegno da parte di tutti gli enti territoriali coinvolti per fare in modo che il sito resti produttivo», sottolinea invece il sindaco Beniamino Scarpa. «Sono stati firmati, negli anni passati, degli accordi che in questo momento non vengono rispettati - aggiunge il primo cittadino - e questo fatto non è tollerabile, soprattutto in considerazione degli annunciati tagli al personale. Il Comune di Porto Torres vuole fare la propria parte: ho chiesto al presidente della Commissione consiliare Reindustrializzazione di organizzare urgentemente una riunione aperta ai rappresentanti sindacali - conclude Scarpa - in modo che anche il consiglio comunale possa ascoltare le loro ragioni e promuovere iniziative per richiamare l'azienda alle proprie responsabilità».
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