La Nuova Sardegna

Tariffe dell’energia e rapporti con Enel

Alcoa, a Roma altro rinvio Tedeschi ancora interessati

Erminio Ariu
Un operaio partecipa con i compagni a uno degli ultimi cortei per sensibilizzare l’opinione pubblica sui drammi dei lavoratori Alcoa
Un operaio partecipa con i compagni a uno degli ultimi cortei per sensibilizzare l’opinione pubblica sui drammi dei lavoratori Alcoa

09 marzo 2012
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 PORTOVESME. Un altro rinvio, l'ennesimo, per la vertenza Alcoa, la fabbrica Usa sulla costa sudoccidentale della Sardegna: al ministero dello Sviluppo economico hanno riconosciuto ieri mattina la necessità di disporre di ulteriore tempo per poter eventualmente definire le cose con l'Enel.  Si parla di un accordo bilaterale in grado di mettere a disposizione della fabbrica di alluminio primario, energia elettrica a tariffe tali da consentire la produzione dell'alluminio primario a prezzi concorrenziali. Ma anche ieri mattina i segretari territoriali generali di Cgil, Cisl e Uil e la delegazione d'operai hanno incassato una delusione, l'ennesima dopo le mancate schiarite delle ultime settimane.  Il nuovo vertice, ancora a Roma, è previsto per il 23 o per il 26 marzo prossimi, ma la data precisa resta da confermare. Con la speranza, da parte dei lavoratori e delle organizzazioni che li rappresentanto, di una certa disponibilità a firmare un accordo a due e di una sua ufficializzazione in capo a dirigenti dell'Ente per l'energia elettrica.  «Se Enel continua a pensare soltanto agli utili - denuncia Angelo Diciotti (Cub) - le industrie energivore in Sardegna non potranno mai avere scampo. i ricavi dell'azienda elettrica sono nell'ordine della mezza dozzina di miliardi e, questi profitti, Enel li accumula cedendo il proprio servizio a prezzi che nell'isola sono da anni insostenibili».  C'è quindi delusione anche a livello regionale. Il presindente della giunta sarda, Ugo Cappellacci, e l'assessore all'Industria, Alessandra Zedda, hanno dovuto mandare giù l'ennesimo calice amaro. In un comunicato hanno auspicato innanzitutto che l'Alcoa riveda i tempi resi noti a suo tempo prima di lasciare definitivamente la fabbrica, in modo da dare più spazio anche a eventuali offerte di società interessate alla fabbrica.  In compenso però i due esponenti dell'esecutivo regionale hanno annunciato che si farà a breve l'ampliamento dello scalo di Portovesme. Altro elemento giudicato positivamente dal sindacato riguarda la presenza in corsa per l'acquisizione della fabbrica di alluminio del gruppo tedesco Hammerer Aluminum Industrie, che non reputa indispensabile definire preventivamente il prezzo dell'energia elettrica. Il gruppo tedesco, attraverso l'interconnessione, acquisterebbe l'energia sulle base delle tariffe praticate solitamente in Germania. Intanto la delusione tra i lavoratori è sempre cocente. E a decidere altre forme di mobilitazione, nei prossimi giorni sarà l'assemblea.
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