La Nuova Sardegna

Peste suina, due focolai a Padria e Bottidda

Peste suina, due focolai a Padria e Bottidda

Situazione sempre più allarmante nel territorio dell’Asl 1: oltre 1200 le aziende penalizzate

29 aprile 2012
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SASSARI. Peste suina, cresce l’allarme e la preoccupazione. La situazione sta diventando ogni giorno più difficile nelle campagne e, vista l’estensione dell’epidemia, sembra quasi che ci sia una «mano invisibile» che coordina un piano scellerato con un obiettivo preciso: i rimborsi per gli animali abbattuti. Mettendo in difficoltà decine di aziende che allevano suini. Due nuovi focolai di peste sono stati scoperti a Padria e a Bottidda. Il primo caso è stato registrato in comune di Padria, in un'azienda agrizootecnica nella località di "San Giorgio " che ricade all'interno della zona di sorveglianza che era stata istituita dal servizio veterinario dell’Asl 1 dopo la scoperta di un focolaio a Villanova Monteleone nel mese di marzo. Al manifestarsi dei primi sintomi, gli allevatori hanno avvisato il servizio di sanità animale dell’Asl 1 e i veterinari, coordinati dal dirigente Franco Sgarangella, sono intervenuti prontamente. I campionamenti eseguiti hanno confermato la presenza della malattia e in giornata sono stati abbattuti tutti i capi dell’allevamento: 12 suini adulti e 14 lattonzoli. Subito dopo è stata fatta la disinfestazione dell'allevamento.

All’interno della zona di protezione di 3 chilometri sottoposta a vincolo sono presenti 13 aziende suinicole e nella più vasta "zona di sorveglianza" di 10 chilometri ce ne sono 139 disseminate nei territori di Padria, Cossoine, Mara, Pozzomaggiore, Romana, Semestene e Villanova Monteleone.

Il secondo focolaio di peste è stato registrato ancora una volta in Goceano, in comune di Bottida, in un’azienda nella località di "Marrada" dove sono stati abbattuti 11 suini adulti e 17 suinetti.

Attualmente, i focolai di peste suina nel territorio dell’Asl di Sassari sono 9 e sono oltre 1200 le aziende penalizzate per le quali è stato disposton il blocco della movimentazione degli animali per evitare la diffusione della malattia. (f.be.)

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