La Nuova Sardegna

E.On ha respinto l’offerta di Indorama per Fiume Santo

di Gianni Bazzoni
E.On ha respinto l’offerta di Indorama per Fiume Santo

Cappellacci e l’assessore Zedda richiamano i tedeschi al rispetto degli impegni. Il caso ora all’esame del ministro

24 maggio 2012
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CAGLIARI. Non è vero che nessuno è interessato a costruire il quinto gruppo di produzione energetica nel polo di Fiume Santo. Ieri il presidente della Regione Ugo Cappellacci - nel corso dell’incontro con sindacati e rappresentanti degli Enti locali - ha letto la lettera firmata da un dirigente della multinazionale tedesca con la quale - circa un mese e mezzo fa - è stata rigettata l’offerta avanzata dalla società thailandese Indorama e dall’imprenditore Paolo Clivati. Si tratta di una ulteriore conferma delle indiscrezioni circolate nei giorni scorsi, e il documento smentisce quanto sostenuto finora da E.On nelle dichiarazioni rese alla Regione, al Governo, alla Provincia e ai sindaci di Sassari e Porto Torres. Dalla riunione che si è tenuta a Villa Devoto - a parte il colpo di scena del documento che smentisce E.On - sono emerse indicazioni positive per la vertenza del nord Sardegna che punta proprio sulle infrastrutture già approvate e cantierabili per rilanciare lo sviluppo. E l’atteggiamento della multinazionale tedesca è stato giudicato in maniera molto critica: «Assurdo e con effetti devastanti per il programma di crescita che aveva richiesto una lunghissima fase di preparazione».

La Regione si è detta pronta a spingere con decisione per arrivare alla soluzione della complessa vicenda: «Portiamo la questione E.On sul piano nazionale – ha detto il presidente Ugo Cappellacci – e ci presentiamo con una posizione unitaria dei sindacati, del territorio e della Regione . Abbiamo già formalizzato la richiesta per l’attivazione del tavolo affinchè l’azienda sia richiamata al rispetto degli impegni».

Chiara la posizione espressa anche dall’assessore regionale all’Industria Alessandra Zedda: «Non ci sono spazi per cambiare le decisioni – ha detto – chiederemo il rispetto dell’accordo sulla realizzazione del quinto gruppo a carbone a Fiume Santo. Si tratta di una infrastruttura indispensabile per l’economia della nostra Isola. Il consiglio regionale ha approvato un ordine del giorno che impegna la giunta a sollecitare il Governo affinchè intervenga nei confronti di quello tedesco. L’amministrazione regionale ha rispettato finora tutti gli impegni. E.On deve fare ancora la sua parte: deve avviare le bonifiche e costruire la centrale. Qualunque investimento, o autorizzazione, è vincolata alla realizzazione dell’impianto».

Le segreterie territoriali di Cgil , Cisl, Uil e Cisal e le categorie degli elettrici Filctem, Flaei, Uilcem e FederEnergia, hanno sottolineato che quello di ieri «è un ulteriore passo in avanti. Finalmente c’è il coinvolgimento incondizionato delle istituzioni regionali in una vertenza fondamentale per lo sviluppo».

I sindacati hanno ribadito che proseguiranno insieme ai lavoratori «nella programmazione e attivazione di tutte le forme di protesta che riterremo utili al raggiungimento degli obiettivi prefissati. Nel contempo, di concerto con il presidente Cappellacci, abbiamo condiviso la strategia di opporci a eventuali modifiche dei livelli occupazionali dei lavoratori diretti e dell’indotto».

Il primo obiettivo, ora, è quello di un incontro urgente con il ministro della Sviluppo economico per chiedere che sblocchi la situazione che si trascina da mesi senza esito.

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