La Nuova Sardegna

Pattada, nuovo focolaio di peste suina

di Frnacesco Bellu
Pattada, nuovo focolaio di peste suina

Cinque i capi infetti e tre uccisi dal virus. L’unità di crisi ha già predisposto il piano anti contagio

05 giugno 2012
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PATTADA. Non c'è pace per gli allevatori di maiali tra Monte Acuto e del Goceano. Un nuovo focolaio di peste suina africana è stato individuato a Pattada in un azienda a conduzione familiare a "Don Caralu". Il servizio veterinari di sanità animale della Asl di Sassari è intervenuto immediatamente grazie alla segnalazione del proprietario dell'allevamento al manifestarsi dei primi sintomi della malattia. I medici hanno rilevato la presenza del focolaio sul posto: cinque capi infetti, di cui tre già morti e hanno così effettuato i campionamenti necessari. Le analisi dell'Istituto zooprofilattico hanno confermato la diagnosi. Ieri mattina si è perciò riunita l’unità di crisi locale che ha predisposto le misure cautelative per arginare il contagio con la definizione delle zone e degli allevamenti da sottoporre a vincolo sanitario. In contemporanea si è proceduto all'abbattimento dei maiali ammalati dell'allevamento di Pattada. L’area interessata comprende una “zona di protezione” di tre chilometri, all’interno della quale sono presenti 77 aziende suinicole, ed è contenuta, a sua volta in una più ampia “zona di sorveglianza” che arriva fino a 10 chilometri. In quest'area si trovano 143 aziende suinicole e comprende oltre al territorio di Pattada parte dei comuni di Benetutti, Bultei, Nule, Ozieri e Nughedu San Nicolò. Tutti i comuni sono totalmente compresi nel territorio della Asl di Sassari. All’interno delle zone di vincolo è vietata la movimentazione degli animali e verranno effettuate dal servizio veterinario le visite cliniche e fatti i prelievi. Tutti gli allevatori interessati sono stati avvisati attraverso il “sistema SMS Alert” di cui è dotato il Servizio veterinario della Asl di Sassari. L'applicazione consente, attraverso l’invio di un messaggio telefonico riducendo in questo modo il rischio di diffusione della malattia. I controlli nelle zone di vincolo del focolaio diagnosticato il 16 marzo scorso, sempre nel Comune di Pattada, erano appena stati conclusi e si sperava finalmente di poter sbloccare la movimentazione degli animali, vietata ormai da circa due mesi e mezzo anche ai fini della sola macellazione. Ma la scoperta di questo nuovo caso impone purtroppo ancora una volta l'obbligo di questemisure restrittive. Per questo motivo la Asl invita gli allevatori a continuare a collaborare con il servizio veterinario, tenere i maiali confinati in azienda, evitare introduzioni non autorizzate e comunicare prontamente la presenza di eventuali sintomi di malattia. Nemmeno un mese fa era stato firmato in Regione un protocollo d'intesa tra le organizzazioni agricole e gli assessori all’Agricoltura, Oscar Cherchi, e alla Sanità Simona De Francisci per aprire una trattativa con l’Ue per ottenere un corridoio sanitario a vantaggio delle aziende suinicole virtuose.

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