La Nuova Sardegna

Febbre del Nilo, ritorna la paura Nuovo caso a Badesi

di Pier Luigi Piredda
Febbre del Nilo, ritorna la paura Nuovo caso a Badesi

I ricercatori dell’Istituto zooprofilattico hanno riscontrato il virus su un cavallo. Monitoraggio dei servizi veterinari

01 luglio 2012
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BADESI. L’incubo della Febbre del Nilo è tornato. A Badesi, vicino al Lago Coghinas, una zona umida e quindi a forte rischio, per questo monitorata con estrema attenzione dai veterinari dell’Asl 2 (Olbia) e 1 (Sassari), essendo al confine dei territori di competenza, il micidiale virus che la scorsa estate aveva seminato morte (quattro persone contagiate e decedute in ospedale) e devastazione (decine i cavalli colpiti e abbattuti e gli allevamenti e i maneggi decimati) è stato riscontrato su un cavallo al pascolo. A dare l’allarme è stato l'Istituto zooprofilattico della Sardegna (Izs). Gli esami sono stati eseguiti dal laboratorio di Virologia dello Zooprofilattico su un campione prelevato il 20 giugno dai Servizi veterinari dell’Asl 2 di Olbia in un allevamento di Badesi.

Piano di controllo. «Le analisi sono previste nell'ambito del Piano straordinario regionale di controllo della West Nile disposto dall'assessorato regionale alla Sanità - ha spiegato il direttore generale dell'Istituto zooprofilattico, Antonello Usai, veterinario di grande esperienza -. Il cavallo non presentava sintomi clinici ma è stato sottoposto all’esame sierologico nel contesto del piano di alta sorveglianza epidemiologica. I risultati dei nostri analisti sono stati confermati dal Centro di referenza di Teramo, che ha individuato la comparsa degli anticorpi di tipo IgM. Questo significa che siamo di fronte a un nuovo focolaio della malattia – ha continuato Antonello Usai che ha spiegato la delicatezza della situazione insieme alla responsabile delle analisi, Giantonella Puggioni, e al dirigente dell'Osservatorio epidemiologico regionale dello Zooprofilatico, Sandro Rolesu –. La presenza di IgM conferma infatti la circolazione recente del virus. Per quanto riguarda l'eventuale identificazione del lineage del virus – hanno concluso dall’Izs – bisognerà attendere qualche giorno e al momento non è quindi possibile sapere se si tratta dello stesso tipo che circolava l'anno scorso. In ogni caso, i proprietari dei cavalli vaccinati possono stare tranquilli perché il vaccino protegge gli animali da entrambi i lineage presenti in Sardegna».

Nuovo focolaio. Il nuovo focolaio di Febbre del Nilo ha però fatto immediatamente scattare l’allarme in tutta la Sardegna e in particolare nelle zone umide dove è più facile la possibilità di contagio e di estensione dell’epidemia. Il responsabile del servizio veterinario dell’Asl di Sassari, Franco Sgarangella, ha immediatamente informato il direttore generale Marcello Giannico e quello sanitario Cesare Onnis che hanno convocato l’unità di crisi per i primi giorni della settimana, provvedendo nel frattempo ad allertare tutte quelle strutture interessate da un’eventuale esplosione dell’epidemia. In particolare i Centri trasfusionali. Mentre è già stato rinforzato il controllo su tutti i corsi d’acqua, ritenuti “porte d’ingresso” della Febbre del Nilo, una malattia trasmissibile dagli animali all'uomo (zoonosi) e provocata dal West Nile virus (Wnv). I suoi serbatoi sono soprattutto gli uccelli e le zanzare, le cui punture sono il principale mezzo di trasmissione. L'ultimo episodio in Sardegna risaliva alla fine del 2011, quando il numero di focolai accertati era arrivato a 54. La patologia aveva colpito soprattutto l'Oristanese, dove si erano verificati 49 casi, 3 nel Campidanese, uno a Cagliari e uno a Orosei.

Il contagio. La West Nile aveva seminato il terrore negli allevamenti di cavalli, nelle scuderie e nei maneggi: decine i cavalli morti. A trasmettere la Febbre del Nilo sono le zanzare, ma a portare il virus della micidiale malattia sarebbero gli uccelli migratori.

Quattro morti. Ma il virus ha anche ucciso quattro persone. L'Istituto superiore di sanità ha spiegato che la malattia, nell'80% dei casi, si presenta in maniera assolutamente asintomatica: ovvero si può contrarre (nella maggior parte dei casi ha un’evoluzione positiva e si guarisce) senza che venga evidenziato alcun sintomo. Nel restante 20% insorgono leggere febbri. Mentre solo in meno dell'uno per cento della popolazione infettata, in particolare negli anziani e in persone debilitate, si possono presentare problemi neurologici. La scoperta del primo focolaio di Febbre del Nilo occidentale del 2012 in Sardegna ha tutti i contorni di un avvertimento forte, che conferma l’impegno e l’attenzione dei servizi veterinari delle Asl che non hanno mai abbassato la guardia, temendo una recrudescenza del virus nonostante la massiccia campagna di vaccinazione.

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