La Nuova Sardegna

Olbia, lascia sola in casa la figlia di tre anni

di Serena Lullia
Olbia, lascia sola in casa la figlia di tre anni

Romena ventenne si giustifica con gli agenti: «Mi è venuto un attacco di fame». È stata denunciata

17 agosto 2012
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OLBIA. Il silenzio del centro storico addormentato viene spezzato dal pianto di un bambino. Sono le tre e mezzo del mattino e quell'urlo va avanti da più di mezzora. I vicini preoccupati avvisano la polizia.

Gli agenti arrivano in pochi minuti in via XX Settembre, nel cuore della città. Capiscono che il pianto arriva da un appartamento in cui sembra non ci sia nessuno. Vengono chiamati anche i vigili del fuoco. Nella casa c'è una bambina, sola. La piccola di tre anni fa capire di avere bisogno di aiuto. Con calma e molta cura viene fatta uscire dall'appartamento attraverso le sbarre dell’inferriata di una finestra. Sono gli uomini del 115 a far scivolare la bambina fuori dalla casa. Si cerca a lungo di capire chi siano i genitori. Dopo avere sentito alcuni vicini, i poliziotti riescono a risalire al numero della madre.

La donna, una romena di vent'anni, in attesa del secondo figlio, viene rintracciata al cellulare. Quando arriva, rimane sorpresa dalla grande agitazione intorno a casa sua. Si giustifica e spiega agli agenti di essere stata colta da un improvviso attacco di fame. I poliziotti ascoltano la sua versione, ma denunciano la donna per abbandono di minore.

La disattenzione costa cara alla madre. La bimba è stata temporaneamente affidata a un centro di accoglienza. Sarà il giudice del tribunale dei minori a decidere il futuro della neonata.

La giovane mamma ha raccontato ai poliziotti, guidati dal vice questore Fernando Spinicci, di essere dovuta uscire per un irrefrenabile attacco di fame. Era da sola in casa. Anche la sorella, che condivide con lei l'appartamento di via XX Settembre e spesso fa da baby sitter alla nipotina era al lavoro. Ha quindi fatto addormentare la figlioletta. E quando la piccola aveva ormai gli occhi chiusi è uscita per andare a mangiare. Ma il sonno della bimba non è durato a lungo. Si è svegliata e ha chiamato la mamma. Una, due, tre volte. Poi ha cominciato a piangere, sempre più forte.

La via è una delle più popolate del centro storico. Case quasi tutte a un piano, e i vicini si conoscono per nome. Gli agenti sono partiti da questo per risalire alla identità della madre.

Impossibile per i vicini non sentire il pianto della neonata attraverso le finestre, lasciate aperte per il forte caldo. Prima di lanciare l'allarme è passata più di mezzora. Nella speranza che la bimba ritrovasse la serenità tra le braccia della propria mamma. Il pianto della piccola non cessava e i vicini hanno chiamato il centralino del commissariato. Gli agenti sono giunti sul posto immediatamente. Seguendo il pianto della piccola, sono arrivati all'appartamento in cui si trovava. Solo tra le braccia dei soccorritori la bambina ha smesso di urlare.

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