Vinyls ed E.On, la battaglia del Sassarese
Gli operai hanno sfilato sul campo di Porto Torres tra gli applausi dei tifosi prima del derby di calcio
PORTO TORRES. «Vinyls non molla»: gli operai (anche quelli di Eurocoop e Tecnicoop) hanno scelto un campo di calcio per lanciare l’ultima sfida in attesa di avere notizie (oggi) sull’offerta fatta pervenire ai commissari straordinari da una società brasiliana (secondo indiscrezioni potrebbe trattarsi di “Petrobras”o di “Braskem”). Una delegazione di lavoratori, ieri pomeriggio, prima dell’inizio del derby tra Portotorres e Torres, ha sfilato allo stadio comunale insieme ai giocatori delle squadre e i presidenti delle due società, Enrico Piras e Antonello Lorenzoni. Applausi e tanta solidarietà da parte delle due tifoserie, mentre lo speaker leggeva un comunicato segnato dalla tristezza ma anche dalla speranza. «Avevamo bisogno della vostra solidarietà, in un momento così difficile per la nostra lunga e interminabile vertenza, segnata da forti delusioni. Nei prossimi giorni sapremo quale sarà il nostro futuro, le reali intenzioni della società brasiliana e l’eventuale possibilità di riavviare gli impianti». I lavoratori hanno parlato di futuro incerto «che ci accomuna ai nostri amici dell’Alcoa e ai minatori del Sulcis e agli operai di Ottana, fino ad arrivare a tutte le imprese che operano nel nostro territorio, decimate dalla chiusura del Petrolchimico e messe in crisi dall multinazionale tedesca E.On, impegnata a fare utili ma non a rispettare gli accordi presi con la Sardegna».
E a proposito di E.On, il segretario generale della Cgil di Sassari, Antonio Rudas, ieri ha ribadito che la posizione di Cgil, Cisl e Uil non è cambiata: «E.On deve rispettare gli impegni sottoscritti con le istituzioni. Ovvero non già l'ammodernamento dei gruppi 1 e 2, ma la loro demolizione con la contestuale realizzazione del gruppo 5». Rudas ha ribadito che «bisogna fare molta attenzione a non dividersi, cercando mediazioni al ribasso con la società (che ha già manifestato disponibilità in tal senso). Il primo e secondo gruppo sono obsoleti e vanno semplicemente abbattuti. E.On deve restituire al territorio una porzione importante della spiaggia di Fiume Santo, e con la costruzione del quinto impianto a carbone rendere più efficienti le produzioni abbassando la soglia di impatto ambientale. L'investimento va realizzato immediatamente – ha concluso Rudas –- e non sono accettabili esuberi di personale. I lavori comportano, anzi, l'impiego di nuove maestranze».
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