La Nuova Sardegna

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Il vescovo concelebra i funerali del rapinatore

di Nino Muggianu

ORGOSOLO. In migliaia hanno accompagnato nel suo ultimo viaggio Francesco Menneas, il giovane 22enne di Orgosolo ucciso venerdì dal suo complice mentre faceva una rapina alla gioielleria Dessolis di...

18 settembre 2012
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ORGOSOLO. In migliaia hanno accompagnato nel suo ultimo viaggio Francesco Menneas, il giovane 22enne di Orgosolo ucciso venerdì dal suo complice mentre faceva una rapina alla gioielleria Dessolis di Orani.

Un mare di gente, soprattutto giovani, non sono voluti mancare per l’estremo abbraccio con Francesco che era molto conosciuto tra i ragazzi del paese.

Attorno alle 15 la salma partita dall’ospedale San Francesco di Nuoro dove era stata da poco eseguita l’autopsia, ed è arrivata in casa Menneas in via Nuoro all’ingresso del paese.

Una breve sosta per l’ultimo saluto alla casa dove ha vissuto dopo la scomparsa del padre, assieme alla mamma, la signora Maria Rosa e i due fratellini. Tre rampe di scale in granito per arrivare all’ultimo piano, che Francesco ha fatto dentro una bara, in spalla degli amici. Poi tutti nella chiesa di san Pietro Paolo Apostolo a due passi del cimitero cittadino. A concelebrare la messa delle esequie il vescovo di Nuoro monsignor Mosè Marcia, il parroco di Orgosolo don Michele Casula, il suo vice don Antonello, tutti i sacerdoti di Orgosolo e tanti delle diocesi di Nuoro.

Sempre in spalla, gli amici hanno poi trasportato la bara in cimitero. A raccogliere le condoglianze fino alla sera, la signora Maria Rosa e i parenti più stretti.

Nel mentre proseguono serrate le indagini. L’autopsia su Francesco Menneas, eseguita ieri mattina da Vindice Mingioni, ha confermato la dinamica dell’uccisione del giovane: un unico colpo alla nuca che ha trapassato il cranio del 22enne, non lasciandogli scampo. Sull’arma gli inquirenti rimangono convinti che si tratti di una mitraglietta modificata artigianalmente, cosa che ne spiegherebbe il difetto di funzionamento (il colpo è partito reinserendo il caricatore, cosa praticamente impossibile in un Uzi ad esempio). Proseguono gli interrogatori, e la caccia all’Audi A3 del giovane, che ancora non è saltata fuori, ma che però gli inquirenti non ritengono abbia avuto parte in alcun modo alla rapina. Quel che pare certo è che i carabinieri stiano lavorando a uno scenario ben più ampio di quello legato al solo colpo di Orani. Che dovrebbe riguardare una banda “modulare”, che pesca di volta in volta da un bacino di giovani (e non solo) provenienti da vari paesi, non solo barbaricini. Una banda che con grande probabilità aveva un nucleo a Orgosolo, ma che cambiava rapidamente. In cui si cerca di capire quanto “causale” sia l’ingresso del giovane Menneas.

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