La Nuova Sardegna

Per “el santo vivo” 2mila in delirio

di Claudio Zoccheddu
Per “el santo vivo” 2mila in delirio

Arborea, folla alla liturgia-happening di don Rodriguez venduta anche in dvd

13 ottobre 2012
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ARBOREA. Acclamato come una rock star, discusso come un politico dei giorni nostri. L’arrivo in un resort dell’Oristanese di don Manuel Rodriguez, conosciuto come “El santo vivo”, non è passato inosservato. Il sacerdote spagnolo è una sorta di celebrità. Le imprese del “santo vivo” hanno già fatto il giro del mondo su internet, quasi alla stessa velocità con cui il religioso si sposta per dire messa. “El santo vivo” è spagnolo, ma peruviano d’adozione, dato che opera nella diocesi di Lima. Manuel Rodriguez appartiene all’ordine dei missionari Clarettiani e della congregazione dei figli del Cuore immacolato di Maria. Dal Perù spicca spesso il volo verso il vecchio continente e nei giorni scorsi è stato il protagonista di un rito di rinnovamento carismatico, organizzato dai “Servi di Cristo vivo” (di Diritto pontificio). Sconosciuti alle autorità ecclesiastiche sarde e irrintracciabili. A sentire la parola del “santo vivo” c’erano circa 2mila persone, fedeli arrivati da ogni parte della Sardegna. Per accedere alla messa di don Rodriguez abbiamo dovuto pagare 15 euro», hanno spiegato alcuni partecipanti. Una pratica inusuale, almeno per la chiesa cattolica. Il biglietto, però, l’hanno pagato in molti: «C’erano anziani, qualche giovane e anche diversi infermi». Lo scenario che ha accolto i fedeli era un ibrido tra un concerto rock e una funzione religiosa: «In sala c’era una musica assordante, il chiasso si è attenuato solo quando è arrivato don Rodriguez, accolto da un’ovazione – ha raccontato una partecipante – . Minuti di grida e applausi con la musica sempre più assordante». Poi, il “santo vivo” ha celebrato la sua liturgia. «Durante la messa c’era gente che si alzava in piedi e gridava, diverse ragazze sono svenute, una vicino ai miei piedi ha anche avuto le convulsioni». Normalità per il “santo vivo”, che non si è scomposto e ha continuato la celebrazione. La messa è stata interrotta solo per dare spazio a “piccoli momenti pubblicitari”. Gli sketch in onda durante il rito prevedevano la partecipazione di una donna che reclamizzava cd e dvd con filmati del santo in azione al costo di 10 o 15 euro l’uno. Una prassi normale per don Manuel Rodriguez, visto che possiede una tv commerciale peruviana che si chiama JN19. Ma chi è abituato alle solite messe è rimasto interdetto. La sorpresa più grande, però, è arrivata dalla bocca del protagonista: “Ha detto di essere in grado, grazie allo spirito santo, di guarire i malati di cancro e di restituire l’uso delle funzioni motorie. Per questo, lo chiamano “el santo vivo”.

Ma le stranezze non erano concentrate solo nel salone. Ad attendere i fedeli all’uscita c’era un vero e proprio mercatino di oggetti religiosi: libri, immaginette e gli immancabili dvd reclamizzati durante la funzione: «C’era di tutto, mancavano solo gli scontrini». Una pessima notizia per chi si danna l’anima per combattere l’evasione fiscale. Ad aggiungere un alone di mistero, poi, ci hanno pensato la Curia oristanese e la direzione del resort che ha ospitato l’evento: «Non possiamo rivelare i nomi degli organizzatori, sono nostri clienti», ha tagliato corto l’addetto ai meeting dell’albergo. Dettagli che sfuggono però anche alla Diocesi di Oristano e a quella di Cagliari che, anzi, non ne sapevano proprio nulla: «Sfortunatamente non siamo a conoscenza di quello che è successo ad Arborea – ha detto don Ignazio Serra –, la prossima volta gradiremmo essere informati». Stessa richiesta da Cagliari. Da Arborea don Silvio Foddis aggiunge perplessità con un dettaglio: «Appuntamenti di questo tipo capitano spesso, sono preghiere di liberazione dal male, ma io non sono mai stato interpellato».

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