La Nuova Sardegna

Regali di Natale: -15% E a Sassari c’è allarme

di Pier Giorgio Pinna
Regali di Natale: -15% E a Sassari c’è allarme

Il Codacons: i sardi spenderanno 280 milioni. Confesercenti preoccupata Nel nordovest Confcommercio riscontra un crollo addirittura del 30%

10 dicembre 2012
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SASSARI. Per i sardi si avvicina un altro Natale di crisi e le formule vincenti per spingere ai consumi sono davvero poche. Resistono vendite online, outlet, prodotti elettronici e digitali, cosmesi, qualche segmento di nicchia negli alimentari. In generale, però, le prospettive non appaiono buone. Certo, qualcosa si è mosso durante il ponte dell’Immacolata, primo test in vista delle feste di fine anno. «Ma c’è stato un sensibile calo rispetto al dicembre 2011», dicono un po’ tutti. Le stesse previsioni del Codacons non sono incoraggianti: «Nell’isola si va verso un Natale al risparmio: -15% di compere rispetto all’anno scorso». E a Sassari la Confcommercio parla di un «crollo del 30% nei primi acquisti». Se si pensa che a livello nazionale s’ipotizza una contrazione del 3,7%, non c’è di che stare allegri.

Così, dal capoluogo del nordovest sino a Porto Torres e ad Alghero, si gira per i negozi e per i centri commerciali con un occhio rivolto agli articoli nelle vetrine e l’altro al portafogli. Stavolta è dura per tutti. Anche per chi non ha perso il lavoro o non è in cassa integrazione. Questo mese – tra Imu, Iva, addizionali Irpef – la stangata supera in media i 700 euro a famiglia. Se poi si aggiungono rate semestrali dei mutui, acqua, luce e telefono in aumento e i prezzi dei carburanti che continuano a crescere, in molti casi la tredicesima è già stata erosa prima ancora che la gran parte dei sardi l’abbia in tasca.

Secondo le associazioni dei consumatori, comunque, le rinunce non riguarderanno cenoni e giocattoli. Il Codacons, che ogni anno segue con un monitoraggio la situazione, spiega che i sardi complessivamente spenderanno 280 milioni tra addobbi per la casa, regali, cure personali e qualche viaggio (in genere breve). «Col salasso di uscite per imposte e tariffe tutti sono costretti a tirare la cinghia», afferma il presidente regionale del Codacons, Carlo Rienzi. «E le speranze per il futuro non sono rosee perché i dati dell’Istat confermano un andamento sfavorevole dell’economia in Sardegna: in un contesto del genere gli acquisti pre-natalizi non potranno che essere improntati alla prudenza», è la sua conclusione.

A Sassari e dintorni, nonostante la bella giornata di ieri, il clima è di gelo, e non soltanto per questioni climatiche. Da queste parti, il budget medio nazionale per i regali, che alcuni osservatori fissano in una media di 550 euro a famiglia, appare notevolmente più ridotto. Con una capacità di spesa a volte dimezzata o addirittura inesistente.

«Finora, in questo primo ponte di dicembre, sui consumi abbiamo potuto fare solamente verifiche empiriche: e comunque ci risulta un sensibile calo nelle vendite», afferma Antonio Canu, presidente provinciale della Confesercenti, che si occupa specialmente di piccola e media distribuzione. «E anche se questi campioni sono parziali e incompleti, la riduzione delle compere appare purtroppo generalizzata, estesa a tutti i settori», aggiunge.

Nel caso di Sassari uno degli snodi al centro delle valutazioni riguarda l’area della città vecchia dove da mesi il traffico è vietato ai non residenti. «Ora il Comune ha deciso l’apertura a tutti, in certe ore, attraverso alcuni varchi, ma fino a questo momento non abbiamo riscontrato per questo un aumento delle vendite – precisa il direttore della stessa organizzazione, Gianni Simula – Noi della Confesercenti siamo favorevoli tanto alla Ztl tanto a questo esperimento di apertura. Crediamo però che a bloccare i consumatori sia soprattutto la mancanza di adeguate disponibilità economiche. E in questa direzione vanno anche le diffuse lamentele tra i nostri associati, che riscontrano sempre di più una mancanza di potere d’acquisto tra i loro clienti».

Così, nella mattinata, parcheggi pieni nei piazzali dei grandi centri commerciali, con punte considerevoli d’intasamento di fronte alle rivendite di articoli sportivi, computer, tablet, telefonini, consolle, videogiochi. Meno frequentate le strade del centro, dove pure tutti i negozi erano aperti. Così come i megastore per l’abbigliamento e per l’arredo casa. Quasi deserti per la gran parte della giornata i punti vendita e restauro di tappeti. A tratti gremite le librerie. Quasi un assalto, invece, a bigiotterie e negozi di profumi, shampoo, saponi.

Decisamente pessimista il presidente della Confcommercio provinciale, Alberto Cossu. «La situazione si profila davvero sfavorevole – osserva – E le speranze di qualche cambiamento positivo prima della fine dell’anno appaiono pochissime: non solo perché rispetto al dicembre 2011 si registra dappertutto un picco negli acquisti pari a poco meno di un terzo del totale venduto in passato, ma anche perché il test dell’Immacolata conferma la mancanza di denaro da parte dei consumatori». «Certo noi continuiamo ad augurarci che ci possa essere una ripresa o almeno una qualche forma di recupero nell’ultima parte del mese, quando saranno pagate le tredicesime», spiega. «Tuttavia, nel complesso, non possiamo dirci ottimisti – puntualizza ancora il dirigente dell’organizzazione –E in questo senso l’apertura dei nuovi varchi nella Ztl è troppo recente per fare una valutazione: finora in centro poco è cambiato nelle abitudini della gente, aspettiamo di vedere che cosa succederà per capire meglio».

Tra crisi che morde le tasche dei sardi, altre tasse locali e aumenti generalizzati dei prezzi di tanti generi di prima necessità, naturalmente cresce una maggiore attenzione negli acquisti. Così come il desiderio di trovare sotto l’albero qualcosa di utile. Non è un caso che, tra i regali più desiderati nell’isola, molti ragazzi sino a 24-25 anni non hanno dubbi: scelgono una busta con denaro contante, in modo da potersi poi comprare ciò che vogliono.

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