La Nuova Sardegna

L’ultima condanna nel 2003, poi il silenzio

L’ultima condanna nel 2003, poi il silenzio

Il bittese era finito in carcere dopo mesi di latitanza per una serie di rapine nel Nuorese e Sassarese

16 febbraio 2013
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SAN TEODORO. L’ultima condanna risaliva al 2003: 6 anni di carcere per rapina. Da quel momento, sulla carriera criminale di Dino Bernardo Asproni era calato il silenzio. Con quella condanna aveva pagato una serie impressionante di rapine e altri reati di gioventù. Ma quand’era tornato in libertà, aveva cambiato vita. Si era sposato ed era andato via da Bitti. A San Teodoro aveva acquistato un bar da un compaesano e, di recente, anche un terreno immerso nel verde e nei graniti sul quale aveva intenzione di realizzare una piccola struttura turistica.

Dino Asproni era finito nei guai brutti per la prima volta nel 1994 a Posada trovato con altri due complici all’interno di un’auto con armi e cappucci. Poi, nel 1998 era stato arrestato a Sassari con l’accusa di essere uno dei quattro rapinatori del sanguinoso assalto alla filiale n.6 del Banco di Sardegna a Predda Niedda, nel quale era stato ferito un vigilante. Dino Asproni era rimasto a lungo in carcere, nonostante avesse sempre dichiarato la sua estraneità al fatto. L’11 novembre 2000 era stato assolto in tribunale a Sassari (il compaesano Martino Contu, 29 anni e l’orunese Giuseppe Farina, 38 anni, erano stati condannati a 10 anni) grazie a una perizia fonica: gli esperti avevano escluso che fosse sua la voce di uno degli interlocutori nell'auto di Martino Contu durante le conversazioni intercettate nelle quali si parlava della rapina. Elemento che i suoi difensori, gli avvocati Agostinangelo Marras e Mattia Doneddu, avevano sostenuto anche in appello per l’assoluzione definitiva il 23 aprile 2004.

Ma lo scampato pericolo non gli aveva fatto allontanare le cattive amicizie e perdere le brutte abitudini e infatti era stato incastrato per una serie di rapine in Gallura e nel Nuorese. Si era dato alla latitanza dopo che il suo complice era stato arrestato, ma la vita alla macchia era stata breve: dopo cinque mesi di latitanza, il 30 giugno 2002, Dino Asproni era stato catturato dai carabinieri nelle campagne di Marreri, alla periferia di Nuoro.

Meno di un anno dopo, maggio 2003, l’allora allevatore era stato condannato a 6 anni di carcere con il rito abbreviato per la rapina alla banca Carige di Olbia, messa a segno nel 2001 con un complice. A incastrarlo era stata la registrazione della tv a circuito chiuso della banca: Dino Asproni e il complice, dopo aver disarmato la guardia giurata, entrarono nella banca a viso scoperto e, incuranti delle telecamere, arraffarono il contante dalle casse, circa 25 milioni di lire in banconote da 50 e 100mila. (plp)

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