La Nuova Sardegna

le indagini

Il movente e la pista della coop

Il movente e la pista della coop

La vittima fu oggetto di minacce per la gestione di “Su Nuraghe”

22 marzo 2013
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NUORO. Due colpi di fucile calibro 12 sparati dall’alto verso il basso ad una distanza di una ventina di metri che hanno centrato in pieno la vittima. Chi ha sparato a Mario Testoni – fuggito a piedi verso la campagna dopo l’omicidio, senza lasciare tracce rilevanti –, non era un principiante. Né si tratta di un delitto d’impeto, piuttosto di un agguato studiato nei dettagli. Una fredda e lucidissima esecuzione. Lo confermano gli inquirenti. Le indagini sono condotte dai carabinieri del reparto operativo del comando provinciale guidati dal colonnello Simone Sorrentino e coordinate dal sostituto procuratore Andrea Schirra. Per tutta la giornata, hanno sentito i vicini di casa del pensionato, per capire se qualcuno di loro abbia visto facce nuove aggirarsi nella zona, persone che possano aver studiato i movimenti della vittima. Ci sono anche i primi indagati tecnici, sottoposti a stub. Vicini di casa, soci della cooperativa edilizia Su Nuraghe di cui l’ex dipendente comunale era stato presidente fino a tre anni fa e attualmente componente del consiglio di amministrazione. Coop al centro di un complicato contenzioso legale che ha creato forti tensioni tra i soci e che ultimamente veva procurato a Mario testoni anche alcune minacce anonime via facebook. Una tormentata vicenda che ha dato origine a un contrasto ventennale passato per denunce, arbitrati e, infine, di recente, per la sentenza del tribunale che ha stabilito lo sfratto di quattro famiglie che dovrebbe essere eseguito nelle prossime settimane. È su questa pista, ma non solo, che si stanno muovendo le indagini degli investigatori che in queste ore stanno sentendo i soci della coop. Gli inquirenti stanno valutando se i dissapori e il risentimento maturato possa essere tale da poter giustificare un delitto. Ma le indagini sono indirizzate anche in un’altra direzione e riguardano la vita recente di Testoni, sia quella personale che quella professionale. In mattinata i carabinieri del reparto squadriglia hanno effettuato un nuovo sopralluogo a San Paolo, rastrellando la zona in cima al costone che sovrasta via Laporta e la campagna circostante: il killer sarebbe fuggito a piedi proprio in quella direzione che gli consentiva di scegliere diverse vie d’uscita che portano in altrettanti punti diversi della città. Nel pomeriggio l’autopsia: un colpo lo ha colpito alle gambe, un altro, quello fatale, in mezzo alla schiena. (t.s.)

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