La Nuova Sardegna

IL GRUPPO Si È SCIOLTO

A caccia di novità e premier, sarà un’«Italia dei valori 2.0»

CAGLIARI. Due cannonate così forti avrebbero affondato anche una corazzata. Prima l’esplosione nella santabarbara di casa, colpa dell’accordo fallimentare, con i rivoluzionari civili, poi il...

17 aprile 2013
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CAGLIARI. Due cannonate così forti avrebbero affondato anche una corazzata. Prima l’esplosione nella santabarbara di casa, colpa dell’accordo fallimentare, con i rivoluzionari civili, poi il fuoco amico, a tradimento, di due consiglieri e la scomparsa dalla mappa della Regione. Ma l’Idv, in Sardegna, ha al comando gente dalla pelle dura: «Siamo malconci, ma vivi e anche più battaglieri», hanno detto uno dopo l’altro Federico Palomba (segretario) e Salvatore Lai, il vice. Hanno vacillato, senza piegarsi: «L’Italia dei Valori continuerà a esistere. Dalle tempeste, siamo usciti fuori sempre grazie alla forza dei nostri valori, dall’etica all’anti-corruzione, che anzi ora scoprono in molti. ma siamo stati noi i primi a sostenerli, a difenderli sui tavoli impolverati della politica», ha detto con forza l’ex deputato Palomba. «Abbiamo commesso degli errori – ha aggiunto in serata da Bruxelles l’europarlamentare Giommaria Uggias – Però siamo avviati con entusiasmo sulla strada del rinnovamento, a cominciare dal congresso regionale di metà giugno e a quello nazionale alla fine dello stesso mese: non ci auto-scioglieremo». Dal simbolo scomparirà il nome del fondatore, Antonio Di Pietro, ma la ristrutturata «Italia dei valori 2.0» avrà ancora l’antico carattere focoso. Ed ecco i primi segnali. «Agli alleati del centrosinistra – ha detto Salvatore Lai – diciamo subito che nelle amministrative di maggio e nelle Regionali del 2014, non possono esserci aperture al buio nei confronti di chi finora (l’Udc e il Psd’Az) ha viaggiato in coppia col centrodestra». Poi il secondo messaggio, ancora più schietto di Palomba: «Il candidato premier andrà scelto oltre i confini stretti di questo o quel partito. Dalla coalizione, e alle primarie potremmo presentarci, ci aspettiamo coraggio senza i legacci dell’autoreferenzialità e della convinzione sbagliata di essere autosufficienti. Per vincere, in Sardegna come a Roma, c’è sempre più bisogno di compattezza». In piazza, non nel buio delle solite stanze.(ua)

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