La Nuova Sardegna

sassari/carcere di san sebastiano

«Il detenuto voleva morire qui»

di Gianni Bazzoni

Il garante: Deker rifiutò di sottoporsi a esami specialistici

18 aprile 2013
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SASSARI. Jacques Deker, il detenuto belga di 66 anni, morto di recente, non si è mai voluto sottoporre a quegli accertamenti specialistici che avrebbero cambiato la sua detenzione. Specie se fosse emerso che le sue condizioni di salute fossero incompatibili con il regime carcerario. Lo sostiene Cecilia Sechi, garante dei detenuti, che insieme agli operatori del carcere di San Sebastiano e al magistrato di sorveglianza, si è occupata spesso della complessa vicenda. «Il detenuto è morto all’ospedale Santissima Annunziata di Sassari – ha raccontato Cecilia Sechi – dove era ricoverato da una settimana dopo il trasferimento dal centro clinico del carcere. Il decesso, secondo i medici, è stato causato da un infarto intestinale a seguito di una complicazione acuta. Da quello che risulta, non gli era mai stato diagnosticato un tumore al pancreas, e nonostante le sollecitazioni non aveva voluto sottoporsi a un intervento per la biopsia. Neppure quando era stato trasferito in un centro clinico a Verona».

Padre di quattro figli, da due matrimoni diversi, l’uomo - che stava scontando una condanna a 12 anni e 4 mesi per traffico di droga - secondo il garante non ha mai voluto lasciare Sassari, anche se aveva manifestato il desiderio di incontrare i due ragazzi in Belgio. «Tra il 2011 e il 2012 – ha spiegato Cecilia Sechi – aveva avuto anche il differimento della pena per un anno circa. Per un po’ era andata bene, veniva anche regolarmente in carcere per i colloqui con la seconda moglie, detenuta anche lei. Poi non aveva rispettato alcune prescrizioni e il beneficio era stato revocato». Il garante ha anche ricordato che la vicenda di Jacques Deker non è mai stata sottovalutata, come forse può emergere dalla complessità della vicenda che - dentro un carcere - si porta dietro una massa di difficoltà aggiuntive.

«È vero che il suo desiderio era di incontrare i figli rimasti in Belgio – ha concluso Cecilia Sechi – ma è altrettanto vero che Deker, nel periodo in cui si è aggravato, ha espresso la volontà di morire a Sassari. Di questo sono stati informati i figli che, infatti, sono arrivati in città e hanno partecipato ai funerali. Deker aveva comunicato alla moglie la decisione di essere sepolto a Sassari. La sua volontà è stata rispettata».

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