La Nuova Sardegna

Pili: nelle carceri sarde in arrivo 300 boss mafiosi

CAGLIARI. Coro di no al possibile trasferimento nelle carceri della Sardegna di 300 mafiosi, fra cui capi del calibro di Riina e Provenzano. Levata di scudi del presidente della Regione, Ugo...

25 maggio 2013
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CAGLIARI. Coro di no al possibile trasferimento nelle carceri della Sardegna di 300 mafiosi, fra cui capi del calibro di Riina e Provenzano. Levata di scudi del presidente della Regione, Ugo Cappellacci, per il quale l’isola non vuol diventare la «Cayenna d’Italia» per questo «ci opporremo all’inquinamento sociale che deriverebbe dallo sbarco di detenuti mafiosi». In offensiva anche il parlamentare Mauro Pili (Pdl), che da oltre un anno ha cominciato questa battaglia, che si dice «pronto alle barricate e ad ogni azione pur di scongiurare questo attacco frontale alla società sarda» e che ha chiesto un urgente incontro al ministro della Giustizia. «È inaccettabile che uno Stato perennemente smemorato si ricordi che la Sardegna è in Italia solo per decidere dove depositare le sue scorie o i delinquenti mafiosi – ha detto il governatore Cappellacci – l’isola è nota per il suo straordinario patrimonio ambientale, paesaggistico, culturale e per i suoi valori. Non intendiamo subire il marchio indelebile di Cayenna d’Italia, già affibbiato in passato ad alcuni dei nostri angoli più incantevoli. Il ruolo cui aspiriamo è molto diverso».

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