La Nuova Sardegna

I sindacati: «Sul gas evitare posizioni pregiudiziali»

di Giampaolo Meloni
I sindacati: «Sul gas evitare posizioni pregiudiziali»

Arborea, documento delle segreterie regionali dei chimici sul progetto Sargas «Anzichè dire no a priori attendiamo la valutazione d’impatto ambientale»

28 maggio 2013
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ARBOREA. Il costo dell'energia ha già prodotto danni considerevoli al sistema imprenditoriale sardo. La Sardegna è l’unica regione in Italia che non dispone di questo gas naturale. La disponibilità del metano sarebbe un'occasione provvidenziale per evitare definitivamente il baratro al comparto produttivo. Per i segretari regionali dei chimici di Filctem Cgil Giacomo Migheli, della Femca Cisl Marco Nappi, della Uiltec Uil Mario Cro, sul progetto della Sargas occorre perlomeno attendere le valutazioni tecniche da parte della Regione ed evitare comunque «posizioni di rifiuto pregiudiziali e controproducenti».

Lo hanno sostenuto con un documento congiunto Migheli, Nappi e Cro, che spiegano: «le riserve di metano eventualmente presenti nel sottosuolo sarebbero in grado di contribuire a realizzare, nel corso di pochi anni, il programma di metanizzazione dell'isola. Indipendentemente dalla realizzazione del metanodotto Galsi, infrastruttura di cui non sono prevedibili i tempi di realizzazione, e garantendo una sostanziale indipendenza e autonomia energetica della Sardegna anche in funzione di una ripresa produttiva».

La presa di posizione dei tre sindacati regionali dei chimici precede di pochi giorni l’assemblea pubblica per la presentazione del Progetto Eleonora ai cittadini (giovedì mattina all’Horse Country di Arborea), come previsto dalla procedura del Via (Valutazione di impatto ambientale). L’appuntamento si annuncia molto affollato dai cittadini che invece contestano il progetto.

Oltre ai costi vantaggiosi che permetterebbero di ridurre se non di eliminare «la condizione di forte svantaggio sociale ed economico dell’isola», sarebbero notevoli i benefici che deriverebbero dal progetto Sargas (consegnato il 13 marzo 2013 agli Uffici tecnici competenti della Regione per l'avvio dell'iter della Valutazione d'impatto ambientale) che prevede, sottolineano i sindacalisti, «nel caso in cui fosse confermata la presenza di un consistente giacimento di metano nel sottosuolo, che la sua eventuale estrazione avvenga nell'area del porto industriale di Oristano, lontano quindi da zone sottoposte a vincoli ambientali».

Migheli, Nappi e Cro puntano anche sul fatto che «buona parte delle reti di distribuzione locali del gas e delle stazioni di pompaggio nella nostra Regione sono già state finanziate (il Governo Italiano ha stanziato circa 223 milioni di euro, a cui si aggiungono altri 120 milioni dell'Unione Europea) e in molti casi già realizzate. Le reti preesistenti e quelle in fase di realizzazione sono concepite per l'utilizzo sia con aria propanata e sia con il metano».

Scenario sul quale puntano già alcune aziende locali. Per i sindacalisti «appare incomprensibile che mentre una nota azienda agroalimentare della zona di Arborea rivendica l'utilizzo del metano, attraverso l'importazione del gas allo stato liquido con delle navi metaniere provenienti dalla Spagna, il comitato civico di Arborea denominato "No Progetto Eleonora" si dichiara invece contrario al progetto esplorativo Sargas».

Fatte queste valutazioni, i tre sindacalisti sono convinti «che sia necessario agire con la consapevolezza che le leggi si rispettano sempre e ovunque e siamo quindi convinti che sia nell'interesse di tutti attendere le conclusioni dell'iter autorizzativo relativo alla valutazione d'impatto ambientale da parte della Regione ».

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