La Nuova Sardegna

Pronti i funzionari: «Chiedeteci consiglio e noi vi aiuteremo»

Pronti i funzionari: «Chiedeteci consiglio e noi vi aiuteremo»

Nell’isola dirigenti favorevoli alla svolta verso “Fisco amico” «Se possibile, contattateci entro 60 giorni dalla notifica»

02 giugno 2013
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SASSARI. Dai vertici Equitalia consigli a raffica. Dice il direttore regionale Mauro Borri: «Chi si trova in condizioni problematiche non deve avere vergogna di chiederci informazioni: forniremo ogni suggerimento utile. Sin dall'inizio dell'anno abbiamo cercato d'introdurre tutte le possibili agevolazioni. Non solo ascoltando i contribuenti con attenzione. Anche prevedendo maggiori rateizzazioni del passato. E limitando ai soli casi dai quali non ci possiamo esimere, davvero residuali, le azioni cautelari o esecutive, come iscrizioni d'ipoteca e pignoramenti». «Non è un caso che nell'isola questi provvedimenti siano andati progressivamente a ridursi in modo considerevole», conclude.

Insomma, funzionari e dirigenti di Equitalia sembrano i primi a voler sostenere con forza la svolta verso un “Fisco amico”. Svolta promossa dai vertici della holding per la riscossione dei tributi dopo le marce e i sit-in. Quelle stesse proteste che nell’isola per tanto tempo hanno seminato tensioni alimentate da tanti Sos inascoltati su troppe ingiustizie. In un clima che si vuole rendere sempre più sereno adesso Pietro Paolo Pisano, responsabile territoriale per il Nord Sardegna, aggiunge un'altra delucidazione: «Se il contribuente ritiene di non dover pagare quanto richiesto, ce lo documenta e noi ci sostituiamo a lui nelle verifiche con l'ente impositore: è una misura, per così dire, anti-burocrazia. Un esempio? La contestazione sul pagamento del bollo auto che ha generato sanzioni e spese. Ecco, anziché domandare alla gente d'informarsi e attivarsi da sé, prendiamo noi contatti diretti con l'ente, facciamo verifiche per capire se la somma richiesta è dovuta in quei termini o no». «Lo stesso discorso può riguardare multe, tasse rifiuti o altri tributi - ricorda il funzionario di Equitalia - E se l'ente impositore non risponde entro 220 giorni, la cartella si estingue». Anna Fiore, responsabile “Incassi e servizi al contribuente” per Sassari, Alghero e Ozieri spiega come i dipendenti s'impegnino «a trovare una soluzione per ciascuno, a cominciare dagli anziani e dalle persone dotate di minori mezzi». «Non possiamo abbuonare i debiti, ma ci facciamo in quattro per evitare che dalle somme richieste nei 60 giorni dalla notifica della cartella si passi ad altre, più elevate, aumentate da interessi di mora e sanzioni», prosegue. E in definitiva spiega: «La risposta non può essere uguale per tutti: ogni caso è a sé. Però è importante che la gente si rivolga a noi nei primi due mesi dal ricevimento della cartella: dopo, diversamente, finisce col pagare di più e rischia d'innescare un procedimento, stabilito non da noi ma dalle disposizioni normative, sempre più impegnativo e oneroso». (pgp)

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