La Nuova Sardegna

lotta alla Mafia

Colonnello smentisce i marescialli

Il capo di stato maggiore dei carabinieri replica e annuncia querela

05 giugno 2013
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PALERMO. «Non posso partecipare, salvo casi particolarissimi, a trasmissioni televisive nè, avendo una dignità diversa dai miei indiretti interlocutori, mai mi maschererei per farlo, ma non posso continuare a subire aggressioni mediatiche destituite di fondamento senza replicare e senza dare conto ai miei collaboratori di allora che mi chiedono ogni giorno di smentire i calunniatori». In una nota, il Capo di stato maggiore della Legione carabinieri Sardegna, Giammarco Sottili, ex comandante del Nucleo e del Reparto operativo di Palermo, smentisce i racconti di due suoi sottufficiali, Saverio Masi e Salvatore Fiducia, che l’hanno accusato di avere insabbiato le loro indagini sulla cattura dei boss Bernardo Provenzano e Matteo Messina Denaro. Masi, che ora è nella scorta del pm Nino Di Matteo, e Fiducia hanno presentato una denuncia e dato rilievo sui media della vicenda. Sottili ricorda anche «i successi investigativi» messi a segno dalla sua squadra. «Nell’ambito di uno splendido nucleo di 180 uomini, coraggiosi e capaci – ha sottolineato il Capo di stato maggiore – si tratta pur sempre di scorie che hanno ritenuto di poter svolgere la lotta a Cosa nostra con le chiacchiere o riciclando qualche notizia rimasticata da far confluire in qualche relazione di servizio per potersi ritagliare uno spazio per fare i comodi propri, mentre i loro colleghi si impegnavano per conseguire successi concreti per i cittadini e lo Stato». Sottili si chiede anche perchè se i due sottufficiali «dubitavano di qualcosa» abbiano atteso anni per parlare e fare denuncia e annuncia di avere presentato querela contro di loro.

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