La Nuova Sardegna

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Scontri a Civitavecchia, slitta l’udienza

CAGLIARI. Il rinvio è certo. Oggi sarà aperta e subito rinviata a data da destinarsi l’udienza a Civitavecchia del processo ai tre leader del Movimento pastori accusati nel dicembre del 2010 di aver...

10 giugno 2013
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CAGLIARI. Il rinvio è certo. Oggi sarà aperta e subito rinviata a data da destinarsi l’udienza a Civitavecchia del processo ai tre leader del Movimento pastori accusati nel dicembre del 2010 di aver organizzato lo scontro con la polizia sulle banchine del porto laziale, anche se poi le cronache del tempo raccontano una versione opposta: furono i manifestanti a essere manganellati a freddo dalle forze dell’ordine. Il motivo del rinvio dell’udienza sarebbe questo: gli avvocati di Felice Floris, Priamo Cottu e Andrea Cinus, i tre imputati, non hanno accettato la decisione del Tribunale di affidare il processo non più a un giudice togato (quello delle prime udienze nel frattempo è stato trasferito) ma a un magistrato onorario. Quando al collegio di difesa - composto dagli avvocati Caterina Cottu, Patrizio Rovelli e Antonio Gaia - è stata comunicata la notizia, si è subito opposto e la presidenza del Tribunale di Civitavecchia ha fatto marcia indietro. Dunque, oggi sarà un giudice monocratico a stabilire la data della nuova udienza.

Felice Floris, Priamo Cottu e Andrea Cinus sono accusati di manifestazione non autorizzata, oltraggio, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale e un carabiniere si è costituito anche parte civile nel processo. I reati sono stati contestati ai tre esponenti del Movimento pastori all’indomani degli incidenti del 28 dicembre del 2010. Quel giorno, allo sbarco dal traghetto, duecento pastori furono prima rinchiusi in un recinto dalla polizia e poi manganellati prima che potessero, come volevano, arrivare a Roma per manifestare. Contro gli incidenti di Civitavecchia dalla Sardegna si levò immediata un’ondata d’indignazione, ma la Procura laziale non ha mai aperto un’inchiesta a carico di chi la mattina era responsabile dell’ordine pubblico, mentre chiese e ottenne il rinvio a giudizio dei tre pastori.

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