La Nuova Sardegna

«Il catasto favorisce i più ricchi»

«Il catasto favorisce i più ricchi»

Dossier della Banca d’Italia in Senato: destinare ai Comuni il gettito Imu

14 giugno 2013
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ROMA. Il catasto immobiliare «tende a favorire i contribuenti più ricchi» per il divario esistente tra valori catastali e prezzi di mercato che potrebbe generare «fenomeni di iniquità». A puntare l’indice contro il catasto, evidenziando la necessità di interventi, è il dossier della Banca d’Italia presentato in audizione alla commissione Finanze del Senato. Gli esperti di via XX settembre hanno passato a setaccio i meccanismi di tassazione immobiliare e messo in risalto come «le interferenze tra la politica tributaria nazionale e la fiscalità locale rendano il prelievo opaco per il contribuente». Per superare questo - viene proposto - bisognerebbe «destinare ai comuni l’intero gettito Imu». L’Imu e l’arrivo dell’aumento dei coefficienti catastali hanno avuto molti effetti. Ad esempio «un forte aggravio per le imprese», rispetto al pagamento dell’Ici. Il prelievo, per loro, è salito a 10 miliardi, senza considerare i terreni e le aree edificabili. È un tema su cui si registra un’apertura del ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni che ipotizza, dopo la sospensione dell’Imu sui capannoni, la possibilità di dedurre questa imposta sui beni strumentali dal reddito d’impresa. Ma è il catasto a misura di ricchi il vero snodo da affrontare. Gli effetti distorsivi - spiega Bankitalia - creano «iniquità» per uno strumento che è stato aggiornato l’ultima volta nel 1990 e che ora registra valori molto lontani da quelli di mercato (si stima una riduzione del 2% l’anno per il biennio 2013-14). Sarebbe allora necessaria una «spedita revisione» che «avrebbe effetti positivi sul piano distributivo». Certo, viene spiegato, il processo di revisione potrebbe richiedere «tempi abbastanza lunghi, stimati nell’ordine di un quinquennio». In questo caso, però, si potrebbe anticipare qualche modifica con «meccanismi che attenuino disparità di trattamento ingiustificati».

L’Anci plaude alla proposta di Bankitalia sull’Imu: l’imposta «deve tornare ad essere in tutto e per tutto una tassa municipale. Questo potrà verificarsi soltanto se sarà ripreso in pieno il percorso del federalismo fiscale che ha i suoi cardini nell’autonomia e nella responsabilità impositiva dei sindaci». Lo afferma il presidente facente funzione dell’Anci, Alessandro Cattaneo. «Da parte nostra siamo sempre disponibili ad avviare subito, ma da protagonisti, un confronto con governo e parlamento sulla riforma della tassazione immobiliare».

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