La Nuova Sardegna

Arresto Mesina: a Nurri trovate armi, munizioni e droga

di Pier Luigi Piredda
Arresto Mesina: a Nurri trovate armi, munizioni e droga

Perlustrazione intorno all’ovile dei fratelli Pinna, arrestati nell’operazione che ha riportato in cella “Grazianeddu”

17 giugno 2013
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NURRI. Le squadriglie delle questure di Cagliari e Nuoro sono arrivate all’alba, quando i primi allevatori si dirigevano verso gli ovili per accudire il bestiame e per la mungitura. Una decina di fuoristrada celesti hanno attraversato i viottoli impervi che tagliano le colline intorno al paese per raggiungere la piana di “Corte de su fenu”, dove pascola da anni il bestiame dei fratelli Raffaele e Franco Pinna, i due allevatori di Nurri finiti in cella nel blitz collegato all’arresto dell’ex “primula rossa” Graziano Mesina.

Gli agenti delle squadre mobile di Cagliari e Nuoro sono piombati in forze nelle campagne del paesino con un obiettivo ben preciso: portare a termine un’operazione di recupero di armi, munizioni e droga. Un blitz che sarebbe dovuto scattare già da qualche mese e slittato per non correre il rischio di far saltare la grande retata che ha riportato in carcere Graziano Mesina, dopo nove anni trascorsi in libertà in seguito all’ottenimento della grazia. Era troppo importante, Mesina e per questo motivo era stata rinviata la conclusione dell’inchiesta sui fratelli Pinna, ritenuti personaggi di spicco nel mondo della criminalità del Nuorese e particolarmente attivi sia per lo smercio della droga, sia per la movimentazione di armi.

Durante le intercettazioni sui Pinna riguardo a un traffico di armi, strettamente collegato a un passaggio di droga, in particolare marijuana, era emerso numerose volte il nome di Mesina. E anche durante i servizi di perlustrazione Franco e Raffaele Pinna erano stati visti molto spesso in compagnia dell’ex ergastolano di Orgosolo. Non solo nell’ovile di Nurri, dove Grazianeddu sarebbe stato fotografato insieme ad altri personaggi finiti poi nel calderone dell’inchiesta-madre, ma anche nelle vie di Cagliari. Pedinamenti e appostamenti si erano protratti per lungo tempo, fino a quando non era stato deciso il blitz, nel momento in cui pare fosse previsto l’arrivo di un ingente quantitativo di armi, munizionamento di ogni tipo e anche droga. Ma la cattura di Mesina era troppo importante per pregiudicare il certosino lavoro investigativo di anni con l’arresto dei fratelli Pinna e del gruppo di fiancheggiatori, finora rimasti nell’ombra ma che avrebbero ormai le ore di libertà contate.

Il blitz è così scattato all’indomani degli arresti dell’ex ergastolano di Orgosolo e di tutta la presunta banda che gravitava intorno a lui. Gli agenti delle squadre mobile di Cagliari e Nuoro con gli esperti uomini delle squadriglie, che conoscono ogni anfratto nelle campagne della Barbagia e giù fino ai confini con il Campidano, hanno setacciato i terreni dei fratelli Pinna e tutte le aree circostanti, alla ricerca di quelle armi e quelle munizioni che erano certi fossero arrivate qualche mese fa e che non potevano essere state smistate tutte in breve tempo, nonostante l’attivismo dei componenti della banda legata a Mesina. E così alla fine di alcune giornate di minuziosi perlustrazioni, gli agenti hanno recuperato diverse pistole, un ingente quantitativo di munizioni per pistole di diverso calibro e per fucile e anche una piccola quantità di marijuana.

Le armi recuperate hanno tutte il numero di matricola limato, ma gli esperti della polizia scientifica stanno svolgendo accertamenti e comparazioni per verificare se sono state utilizzate per qualche rapina o altri reati più gravi compiuti negli ultimi tempi a Cagliari e nel centro della Sardegna.

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