La Nuova Sardegna

«Gli armatori devono pagarci i danni del caro traghetti»

«Gli armatori devono pagarci i danni del caro traghetti»

Imprenditori turistici, Stl e Camera di commercio di Sassari all’attacco dopo le supermulte dell’Antitrust

23 giugno 2013
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SASSARI. Camera di commercio e Sistema turistico locale del Nord Sardegna all’attacco. Dopo la maximulta da 8 milioni inflitta alle compagnie marittime dall’Antitrust, gli operatori penalizzati dal cartello reagiscono con estrema decisione. «Vogliamo essere ripagati di tutti i danni subìti da quando i prezzi dei biglietti sono saliti alle stelle grazie all’intesa tra compagnie evidenziata dall’Autorità di garanzia», sottolineano insieme a Sassari per Cciaa e Stl i presidenti Gavino Sini ed Enrico Daga. «Chiediamo perciò a gran voce che il presidente Ugo Cappellacci si attivi col governo per ottenere immediatamente già in questa fase l’equivalente dei fondi derivanti dalla sanzione – incalzano – Questa giusta, anche se minima, compensazione va restituita all’isola per essere investita in operazioni di promozione».

«C’è poi da augurarsi che si apra un tavolo tecnico con le compagnie sulle tariffe: per concordare azioni di co-marketing e strategie di promo-commercializzazione, oltre che per porre le basi di una programmazione dei collegamenti – rilevano Sini e Daga –Infatti, se il calo di presenze turistiche ha già innescato una profonda analisi nel comparto da parte degli operatori, gli imprenditori hanno risposto con una politica di prezzi sempre più aggressiva e competitiva, ma non certo sufficiente per far fronte alla importante incidenza dei costi di trasporto per raggiungere la Sardegna. E così oggi non vogliono vedere vanificati i loro sforzi».

«È ormai noto a tutti – affermano ancora i due presidenti – che l’impatto su arrivi e presenze è stato dovuto al fenomeno del caro-traghetti. Fenomeno che ha inciso in maniera importante sul mercato italiano delle vacanze già in crisi. E i danni trovano riscontro nel crollo dei fatturati delle aziende isolane e nella perdita di competitività della destinazione Sardegna rispetto alle altre mete nazionali e internazionali».

Nel rilanciare le accuse fatte l’altro ieri, il consigliere regionale Franco Mula (Riformatori sardi) invita anche tutti gli altri danneggiati a reagire. «Gli operatori e la Regione devono a loro volta fare cartello per ottenere un congruo indennizzo dalle compagnie», spiega. «Il risarcimento va riscosso dalla Regione, non dallo Stato, e dev’essere redistribuito tra gli addetti del settore turistico penalizzati dal rincaro “piratesco” delle tariffe applicate dagli armatori», sostiene. Il consigliere dei Riformatori e sindaco di Orosei sollecita infine gli altri Comuni ad approvare delibere che sollecitino l’impegno della Regione «a farsi portavoce delle istanze dei territori lesi dalle società di navigazione». (pgp)

 

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