La Nuova Sardegna

Coldiretti

I prosciutti contro la peste suina

Interessanti prospettive dalla commercializzazione degli stagionati

07 agosto 2013
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CAGLIARI. «La Sardegna riparta dai prosciutti. Non si tratta di uno slogan ma della reale possibilità di accompagnare alla lotta alla peste suina africana lo sviluppo del commercio di un settore che potrebbe avere un nuovo slancio economico per il settore dando atto che dall'emersione dell'allevamento clandestino potrebbero crearsi possibilità commerciali nuove attraverso i prosciutti prodotti in Sardegna».

La proposta arriva dalla Coldiretti per ridare vitalità all’allevamento e al commercio delle carni suine.

«Dopo la richiesta della Regione e dell’assessorato alla Sanità, il ministero della Salute ha disposto che, nel rispetto della direttiva comunitaria, l'isola possa far partire fuori dalla Sardegna le carni che hanno subito un'adeguata stagionatura, che oscilla fra i 112 e i 399 giorni – ha sottolineato la Coldiretti –. E questo è il caso del prosciutto, che pertanto attraverso la stagionatura va a garantire la distruzione del virus della peste suina africana. Tutti i prodotti che possono garantire una certificazione di una adeguata stagionatura rappresentano cibi sicuri a tutti gli effetti per evitare la diffusione del virus».

«La possibilità di potere affiancare un'opportunità di sviluppo e di apertura dei mercati alla lotta alla peste suina africana è di fondamentale importanza per convincere quei pochi allevamenti clandestini a passare alla legalità – ha sostenuto Battista Cualbu, presidente regionale della Coldiretti –. L'assessorato all’Agricoltura ora deve muoversi sul serio, perchè è necessario affiancare gli allevatori in questo nuovo progetto di valorizzazione dei prosciutti sardi. Ci sono le agenzie con i tecnici del settore per lo sviluppo e per la ricerca, ma c'è anche bisogno che si possa portare concretamente alla luce il progetto Raighinas, da tempo depositato in Regione e che non poteva partire se il mercato fosse rimasto chiuso».

In Sardegna gli allevamenti di suini sono 15mila con oltre 180mila capi allevati. Sono 300 gli allevamenti intensivi con almeno 50 suini, 400 gli allevamenti accreditati come indenni dalla peste suina. Consumo annuo di carni suine in Sardegna si aggira intorno ai 420mila quintali mentre le macellazioni di suini sardi sfiorano i 300mila quintali. La produzione sarda dei salumi è di 55mila quintali, mentre il co nsumo annuo supera i 300mila quintali.

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