La Nuova Sardegna

Lingua blu, sigilli alle aziende

di Federico Sedda

Ottana, l’epidemia sta dilagando nelle campagne del centro Sardegna: morti centinaia di capi

10 agosto 2013
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OTTANA. Le ordinanze di sequestro degli allevamenti per fare fronte al dilagare della lingua blu nella piana del Tirso sono ormai un susseguirsi di bollettini di guerra. Ieri, il sindaco di Ottana, Gian Paolo Marras, ha firmato un’altra quindicina di provvedimenti di sequestro delle aziende infette che si aggiungono alle 38 ordinanze emesse nei giorni scorsi. Altre ne sono previste nei prossimi giorni. «E’ probabile e preoccupante – fa sapere il primo cittadino – che i focolai si sviluppino in tutte le aziende del territorio».

Intanto, l’epidemia sta dilagando a macchia d’olio. Ora il vettore della malattia punta a nord, verso le campagne di Bolotana. Il sindaco, Francesco Manconi, ha già emesso una decina di ordinanze di sequestro degli allevamenti infetti segnalati dal servizio veterinario della Asl di Macomer. Le zone interessate sono quelle di Su erzone, Su muru biancu, Badu e carru, Olarti, S’ospinu, Putionis, Orulatu e S’erenosu. I pastori, nel tentativo di sfuggire al virus, hanno transumato le pecore verso i pascoli della montagna. Nei prossimi giorni si saprà se l’operazione sarà servita a salvaguardare le greggi o addirittura a propagare il fattore epidemico con le pecore già infette.

Intanto, a Ottana, dopo l’ecatombe delle pecore uccise nei giorni scorsi, si pensa a smaltire gli animali morti. In un’area del piano artigianale del paese è gia pronta la fossa comune. Da oggi, a partire dalle 8 e fino alle 10, gli allevatori, forniti dell’autorizzazione necessaria, possono portare le carcasse degli animali nel luogo individuato dal sindaco, Gian Paolo Marras.

«Da lunedì prossimo – aggiunge il sindaco di Ottana – sarà possibile interrare le pecore tutti i giorni, sempre dalle 8 alle 10». La fossa è stata realizzata a spese del Comune, che si occuperà anche della disinfestazione e della copertura delle carcasse. Si vuole fare in fretta per eliminare qualsiasi forma di propagazione del vettore.

Intanto, montano le polemiche sulla mancata prevenzione. Il sindaco Gian Paolo Marras punta il dito contro l’efficacia del vaccino e il sistema degli indennizzi. «Parlando con i pastori – dice – emerge una forte diffidenza sugli effetti e sulla tempistica del vaccino che, nella maggior parte dei casi, si è dimostrato inefficace. Quel che serve è, invece, una capillare campagna di disinfestazione di ogni ovile fatta in primavera. Allo stesso tempo occorre superare il concetto dell’indennizzo-elemosina per ogni capo perso. Occorre, invece, premiare l’ovile con alto standard di qualità, sicurezza e igiene che punti a eliminare le fonti adatte a ospitare zanzare e insetti potenzialmente portatori del vettore contagioso. Ora, comunque – sottolinea il sindaco – occorre affrontare l’emergenza con strumenti straordinari. La task force annunciata dalla Regione deve avere pieni poteri decisionali per sperimentare interventi su basi nuove».

Il presidente della Coldiretti nuorese, Simone Cualbu, punta il dito contro “lo stallo delle istituzioni” e chiede “interventi economici e sanitari a favore delle aziende colpite”. Che da sole, contro la lingua blu, possono fare, davvero ben poco.

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