La Nuova Sardegna

La Gallura musa degli abiti di Corona

di Serena Lullia
La Gallura musa degli abiti di Corona

Lo stilista di Arzachena, da 11 anni a Parigi, espone le sue collezioni all’interno del villaggio di Harrods

14 agosto 2013
3 MINUTI DI LETTURA





INVIATO A PORTO CERVO. Intreccia i fili dell'eleganza parigina con lo spirito della Sardegna. Sui raffinati abiti da sera plasma le onde del mare, le forme ondulate delle rocce di granito diventano drappeggi, curve, che esaltano la bellezza della sua donna. Paolo Corona espone alcuni modelli delle sue tre collezioni sardo-parigine nelle vetrine del lusso di Harrods. Lo stilista di Arzachena, 29 anni, talento dell'haute couture, da 11 anni vive nella capitale dell'alta moda. Ma la Gallura resta la sua musa. Paesaggi, profumi, colori, guidano la sua mano mentre disegna gli abiti. Dopo aver lavorato per alcuni anni per Emanuel Ungaro e aver studiato alla scuola di Chanel Lesage, Corona ha deciso di creare una sua griffe. «Sono nato e cresciuto ad Arzachena fino ai 18 anni – racconta Paolo fra le sue creature di stoffa nella vetrina con vista sugli yacht del Molo vecchio – . Ho cominciato quasi per gioco. Una mia amica mi disse che avevo una buona manualità. Mi iscrisse in una scuola di moda ma ci restai un mese. Sono scappato. Troppo regole, poca creatività. Per me creare non è seguire degli schemi, è pura ispirazione, è trasferire le emozioni sulla stoffa». Il primo approccio deludente con la scuola di moda non frena il talento e la voglia di emergere di Paolo. «Ho lavorato per un grande stilista come Emanuel Ungaro – racconta condendo la parlata con frasi in gallurese –. E lì che mi hanno insegnato a disegnare. Poi ho fatto la scuola di Chanel. A quel punto ho deciso di lanciarmi e creare una collezione tutta mia in cui applicare quanto avevo appreso». Uno stile che profuma di Sardegna. «Mi ispiro alla mia terra che amo e che mi porto nel cuore – spiega –. La Sardegna è nelle forme dei miei abiti, nei materiali, nel carattere della donna che io vesto. Una donna forte, sicura di sè. C'è il corallo, che inserisco negli abiti o nei tacchi in forma intera, come è in natura. Con il ginepro ho fatto i tacchi di alcune scarpe, ma anche una borsetta, cinture, bustier. L'odore di questo legno millenario, duro, bellissimo, fa parte dei miei ricordi di bambino». La Sardegna di Corona è anche nei ricami di turchese che impreziosiscono gli abiti, nei tessuti intrecciati come i cestini. «Tutto fatto a mano – dice con orgoglio –. Ci sono ore e ore di lavoro dietro ogni abito». Corona è felice di ritornare nella sua terra per esporre le sue creazioni. La vetrina del lusso, nello stand di “Arzachena crea” voluto dal Comune è uno dei più grandi richiami del villaggio di Harrods. Fra i visitatori anche Marta Marzotto, amica e fan di Paolo. «È una emozione grande esporre a casa – conclude lo stilista –, e ringrazio il delegato alle Attività produttive Franco Carletti di questo spazio. Torno volentieri ad Arzachena. Qui c'è la mia famiglia, il valore più importante della mia vita».

Il blitz

Sassari, controlli dei Nas in tutta l’isola: sequestrati 855 chili di uova e colombe di Pasqua scadute o conservate tra i topi

Le nostre iniziative