La Nuova Sardegna

Cucca: rispetto la legge e voterò per la decadenza

di Giovanni Bua
Cucca: rispetto la legge e voterò per la decadenza

Parla l’unico sardo tra i 23 senatori che decideranno il destino di Berlusconi «Probabilmente il 9 settembre non succederà nulla di definitivo»

27 agosto 2013
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NUORO. Pressioni? Tantissime. E non dai falchi berlusconiani, ma dai compagni democratici. «Ci stanno intasando le caselle di posta e le memorie dei cellulari: decine, centinaia di messaggi al giorno. Ho parlato con alcuni colleghi del M5S, e mi hanno detto che anche per loro è così. Vogliono essere sicuri che votiamo sì per decadenza e incandidabilità di Berlusconi. Che non ci siano tentennamenti e ripensamenti. Dormano pure sonni tranquilli. Non mi sembra che ci sia spazio per altra interpretazione della legge. E noi rispettiamo la legge, niente di più».

I giustizieri. È uno dei 23 “giustizieri” del Cavaliere l’avvocato nuorese Giuseppe Luigi Cucca. Unico membro dell’Isola della Giunta per le elezioni e le immunità parlamentari di palazzo Madama, che il 9 settembre dovrà decidere sulla decadenza o meno del leader del Pdl da senatore, con tutto quello che ne potrebbe conseguire. «Sinceramente non mi pongo problemi dal punto di vista politico – spiega il senatore Pd, area Popolare, tra i più votati in Italia alle “parlamentarie” democratiche – ma solo dal punto di vista giuridico. Prendo molto seriamente il ruolo della Giunta, come tutti i suoi membri. Che oltretutto, almeno nel Pd, sono praticamente tutti professionisti del diritto, avvocati o ex magistrati come il ben noto Felice Casson, ma anche Doris Lo Moro».

Tempesta di mail. Eppure la pressione sale. E non solo quella “amichevole” dei diffidenti elettori democratici, che si vogliono assicurare a suon di messaggi di posta elettronica e sms la testa dal Cavaliere, ma anche quella dei media. Le biografie dei 23 giudici vengono vivisezionate in paginate di giornali e servizi dei Tg, con annesso bollino pro o anti-berlusconi. E la loro decisione assume nei commenti dei notisti politici importanza capitale per investitori esteri, tenuta dei mercati, andamento dello spread, ripresa economica dell’Eurozona tutta.

La procedura. «Mi viene da sorridere per tutta questa spasmodica attesa – spiega Cucca – anche perché probabilmente il 9 settembre non si deciderà nulla di definitivo». Il lavoro della giunta per le elezioni e le immunità parlamentari di palazzo Madama è infatti partito prima della pausa estiva. E il “caso Berlusconi” è stato affidato al relatore Andrea Augello, senatore molisano del Pdl. «È stato scelto con un automatismo causale – spiega Cucca – casomai a qualcuno venga in mente chissà quale complotto». Il ruolo di Augello infatti non è di secondo piano. Lui il 9 farà la sua proposta alla giunta, e su quella i 23 saranno chiamati a votare.

Il relatore amico. «Aspetto la relazione del collega – spiega Cucca – che immagino molto articolata. Ma, e spero di essere smentito, non credo proprio che chiederà la decadenza e l’ineleggibilità di Berlusconi». A quel punto i senatori avvieranno la discussione (20 minuti di tempo a testa) e poi si voterà se respingere o meno le richieste di Augello.

«Se la sua proposta, immaginiamo favorevole a Berlusconi, sarà respinta – spiega Cucca – la giunta farà partire la “procedura di contestazione” che consentirà ai legali di Berlusconi di chiedere l’audizione di costituzionalisti, per esempio, o dello stesso Berlusconi. E poi si provvederà, forse già il 9 o al massimo entro il 10, a nominare un nuovo relatore tra quelli che hanno espresso una posizione diversa da quella bocciata».

Il trasferimento. La fumata nera però aprirà un’altra strada che, vista la maggioranza bulgara anti-Cav della giunta del Senato, probabilmente il Pdl deciderà di percorrere: «Basta la richiesta di venti senatori perché tutta la faccenda si trasferisca nell’aula del Senato. E lì, a voto segreto e non più palese come in giunta, si discuta e si decida». Una exit strategy che, secondo Cucca, non porterà però lontano: «I numeri del Senato non sono molto diversi da quelli della giunta. E, se mi permette una battuta, i franchi tiratori potrebbero riservare più sorprese al Pdl che al Pd».

Di fronte a una maggioranza schiacciante insomma le colombe azzurre potrebbero approfittare del voto per fare le prove di ribaltone in vista di una sempre più probabile sfiducia al governo Letta da parte del centrodestra.

Ostruzionismo. La tensione però rimane alta. Anche perché, se la faccenda arriverà in aula, tecniche ostruzionistiche e tentativi di colpi di mano diventeranno molto più praticabili che nella piccola e blindata giunta per le immunità. «Io non credo ci sia alcun margine – chiude Cucca – e anche questa volta non parlo dal punto di vista politico ma giuridico. La questione della non retroattività della legge Severino non sta in piedi, visto che la materia è amministrativa e non penale. E questo tutti lo sanno. Sulla incostituzionalità o meno della stessa poi non c’è proprio da porsi il problema. La Giunta infatti ha già determinato – sostenuta anche dal Pdl – che non spetti a noi rivolgerci alla Consulta, nè tocchi a noi discutere o sollevare rilievi di costituzionalità di una legge. Questa determinazione è già stata rispettata in un caso simile in questa legislatura. E comunque basti pensare che la Consulta deve ancora discutere i profili di costituzionalità della legge elettorale. Avremmo dovuto forse invalidare le elezioni di tutti i senatori in attesa della pronuncia della Corte?».

Nessuno scampo. Nessuno scampo dunque per Berlusconi? «Mi hanno chiesto se fossi teso all’idea di decidere sul futuro politico del Cavaliere – chiude Cucca – gli ho detto che non mi occupo di cavalieri ma di senatori. E per me sono tutti uguali. Qualcuno mi convinca, codice alla mano, che l’incandidabilità e la decadenza del senatore Silvio Berlusconi non sono giuste e allora io cambierò idea. Ma ho l’impressione che questo non succederà. E che presto – scherza l’avvocato – riavrò il controllo della mia casella di posta».

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