La Nuova Sardegna

Ruspe, prima tappa alla Maddalena

di Luca Rojch
Ruspe, prima tappa alla Maddalena

Prevista la demolizione di 35 seconde case. Enel e Abbanoa hanno già avuto l’ordine di staccare le utenze

08 settembre 2013
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LA MADDALENA. Fragili come mattoni. Il futuro da ruspe rampanti annunciato dal nuovo capo della Procura di Tempio Domenico Fiordalisi ha un effetto deflagrante in un territorio in cui la ricchezza si misura in metri cubi. L’ufficio demolizioni, creato da un paio di settimane in Procura, ha già tra le mani un primo elenco di abusi edilizi insanabili da demolire. Mattoni selvaggi, certificati da una sentenza passata in giudicato. Si inizierà dalla Maddalena. Saranno demolite 35 costruzioni abusive, nessuna di queste è indicata come prima casa. Non c’è ancora la conferma ufficiale da parte della Procura, ma Enel e Abbanoa hanno già avuto ordine di staccare le utenze. Ultimi dettagli prima del via. E mentre le ruspe accendono i motori i carabinieri e il corpo forestale cercano di catalogare gli oltre 500 abusi insanabili sparsi per la Gallura. Cemento naif nato senza regole, in molti casi anche in zona “H”, quelle di protezione assoluta. Fiordalisi in queste settimane ha messo in ordine 30 anni di sentenze di demolizione rimaste lettera morta. Un grattacielo di carte che sbriciolerà i metri cubi fuorilegge.

Ma ci sono altre centinaia di segnalazioni in Procura arrivate dagli uffici tecnici dei Comuni che continuano la loro la loro caccia ai blocchetti fuorilegge. Fascicoli che devono ancora essere studiati e approfonditi. I sindaci di un territorio che da sempre ha avuto uno sviluppo edilizio selvaggio cercano di capire quale sarà il percorso che seguirà la Procura. Le coste pregiate della Gallura da sempre rischiano di trasformarsi in una ininterrotta colata di cemento. Ma anche le campagne sono tempestate di ville con piscina mascherate da case coloniche. Un caos edilizio spesso impossibile da domare per le amministrazioni. «Noi diamo alla magistratura la massima disponibilità – dice il sindaco di Olbia Gianni Giovannelli –. Ho già avuto la possibilità di parlare con il procuratore Fiordalisi e ho cercato di spiegare la complessità del nostro territorio». Giovannelli deve gestire una città nata in modo selvaggio. Il boom edilizio ha portato alla creazione di 17 piani per risanare 17 quartieri abusivi. Una tempesta di blocchetti. «Questo fenomeno ha radici lontane in città – continua Giovannelli –. E il legislatore ha distinto tra gli abusi di necessità e quelli a scopo speculativo. E proprio per questo erano stati varati i piani di risanamento. Ma la nostra vigilanza sul fenomeno resta massima». Arzachena, il comune in cui scintilla la Costa Smeralda, è il centro con il territorio più pregiato. Il cemento vale oro. Anche in questo caso c’è massima apertura nei confronti della Procura. «Da lunedì verificheremo con gli uffici se ci sono edifici la cui demolizione definitiva è stata decisa con una sentenza – spiega l’assessore all’Edilizia privata Gianni Baffigo –. Da parte dell’amministrazione c’è la massima disponibilità a collaborare con la Procura». E anche a Tempio il sindaco Romeo Frediani sposa la linea della legalità. «Dobbiamo tutelare il nostro patrimonio, l’ambiente – afferma –. E difendere il diritto».

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