La Nuova Sardegna

la storia

Il naufragio del veliero che trasportava le mattonelle

di Mario Girau

CAGLIARI. Il santuario di Bonaria è ricco di storia e di storie. Una pagina drammatica è quella dal naufragio della nave che trasportava a Cagliari le mattonelle destinate alla pavimentazione della...

15 settembre 2013
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CAGLIARI. Il santuario di Bonaria è ricco di storia e di storie. Una pagina drammatica è quella dal naufragio della nave che trasportava a Cagliari le mattonelle destinate alla pavimentazione della basilica. Era nei progetti dei frati inaugurare il più grande edificio religioso dell'isola (la cui costruzione era cominciata nel 1704) nell’aprile del 1921, in occasione del cinquantesimo anniversario dell'incoronazione della Vergine nel 1870.

La guerra, l'occupazione delle fabbriche e anche un terremoto in Garfagnana avevano fatto lievitare i prezzi del marmo costringendo i mercedari a scegliere un pavimento economicamente abbordabile. Da Carrara si spostano a Busto Arsizio dove acquistano dalla "Denna" 1500 metri quadrati di mattonelle in cemento a mosaico. Uno dei due velieri che trasportava la "merce" nella notte del 21 gennaio 1921 naufragò negli scogli di Cala Murtas presso Muravera e tutto il carico finì in fondo al mare. Addio inaugurazione, non solo e inizio di una lunga vertenza legale per ottenere il risarcimento. La società di assicurazione Ligure Piemontese si rifiuta di pagare i danni subiti dai mercedari, che si rivolgono al Tribunale di Savona per chiedere giustizia. Dopo un anno e mezzo tra udienze e rinvii vari, i frati accettano – dicono "pro bono pacis" – una transazione: un indennizzo di 10 mila lire e 500 metri quadrati di mattonelle recuperate dopo il naufragio. Appena i cagliaritani furono a conoscenza del naufragio maliziosamente commentarono: il naufragio l'ha voluto la Madonna perché non voleva per la sua chiesa un pavimento in cemento. Lo preferiva in marmo.

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