La Nuova Sardegna

Ma il padrone non può sbarcare in spiaggia

Ma il padrone non può sbarcare in spiaggia

La norma di tutela prevede che il Parco conceda il permesso di approdo solo sotto sorveglianza

02 ottobre 2013
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LA MADDALENA. Il neo proprietario di Budelli, il neozelandese che sui vincoli imposti dalle tutele integrali di arcipelaghi, barriere coralline e reef dovrebbe avere enciclopedica conoscenza, non potrà approdare nell’isola senza le necessarie autorizzazioni e l’accompagnamento degli addetti all’Ente Parco.

L’isola, negli anni scorsi, ha corso il rischio d’essere in parte cementificata in applicazione del “piano casa” varato dal governo Berlusconi. Sarebbe bastato, al vecchio proprietario (una società dichiarata fallita dal tribunale di Milano) avanzare richiesta di ampliamento del 30 per cento degli immobili esistenti per essere (teoricamente) autorizzato a costruire nuovi vani nella casa del custode (uno dei creditori che ha portato alla vendita all’incanto dell’isola), che si affaccia sulla spiaggia del Cavaliere, e dei diversi punti di vedetta realizzati nel corso della seconda guerra mondiale dalla marina militare. Tutte le costruzioni, per una volumetria totale che non supera i 150 metri quadrati, sono state valutate 500 mila euro, ma non potranno mai essere abitate, ristrutturate e tantomeno abbattute. La loro proprietà, infatti, è ancora oggetto di contenzioso tra la proprietà dell’isola e l’agenzia del demanio, Ente che vorrebbe acquisire gli immobili al patrimonio pubblico essendo costruzioni realizzate, nel 1940, per scopi di difesa nazionale. Ma se anche si superasse questo inghippo legale resta la totale assenza di abitabilità, un nulla osta impossibile da ottenere da parte dell’ufficio tecnico del comune di La Maddalena in quanto nell’isola non esistono fonti di approvvigionamento idriche naturali, tantomeno energia elettrica, e ancor meno reti o sistemi di smaltimento dei reflui. Per questo motivo l’Ente Parco ha chiesto ai carabinieri del Noe di Sassari, al Comune della Maddalena, all’ufficio di tutela del paesaggio regionale e al tribunale di Tempio gli accertamenti necessari per accertare se quegli immobili siano utilizzabili o meno sotto il profilo abitativo. «Attiveremo tutte quelle azioni che riterremo necessarie per garantire ulteriormente l’inviolabilità dell’isola – ha precisato ieri notte Giuseppe Bonanno –, e abbiamo già inoltrato richiesta affinchè Budelli, già classificata zona H dalla regione Sarda, venga inclusa nella fascia di protezione T.A. dal ministero dell’Ambiente». (g.p.c.)

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