La Nuova Sardegna

Scoperte nell’isola oltre 62mila case fantasma

Scoperte nell’isola oltre 62mila case fantasma

Caccia all’evasione fiscale. Gli accertamenti dell’Agenzia delle Entrate: molti proprietari si sono messi in regola, restano oltre 19mila anomalie

11 ottobre 2013
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SASSARI. Le case fantasma in origine erano 62.487. Quando l’Agenzia delle Entrate ha bussato alla porta dei proprietari, la maggior parte di loro ha regolarizzato la situazione presentando gli atti dell’immobile negli uffici del Catasto. Altri proprietari, invece, hanno lasciato correre il calendario oltre la data del 30 novembre 2012, giorno in cui l’attività di accertamento da parte dei tecnici dell’Agenzia si è conclusa. Il risultato è che, al momento, in Sardegna le case fantasma sono 19.229, una goccia all’interno dei 492mila immobili non accatastati a livello nazionale. Ma comunque un numero significativo che si traduce in una altrettanto significativa rendita presunta: 16,559 milioni di euro.

Gli accertamenti. Sono stati eseguiti dall’Agenzia delle Entrate in tutta Italia. Regione per regione, i tecnici hanno lavorato incrociando le mappe catastali con le immagini aeree messe a disposizione dall’Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura). Dalla radiografia del territorio sono emerse le incongruenze: la case fantasma, inesistenti in Catasto e sconosciute al Fisco.

Le irregolarità. Quando gli accertamenti nell’isola si sono conclusi, gli immobili irregolari erano oltre 62mila. L’Agenzia delle Entrate ha calcolato per ciascuno la rendita presunta, basandosi su alcuni parametri e spesso effettuando sopralluoghi. Successivamente gli elenchi sono stati inviati ai Comuni nei quali gli immobili ricadono. Le liste sono state pubblicate e i proprietari avvisati: entro 120 giorni sono stati chiamati a mettersi in regola presentando gli atti al Catasto. Meno di due terzi hanno risposto all’invito, un terzo dei proprietari l’ha ignorato.

Rendite vere e presunte. Il valore catastale dei 62mila immobili fantasma ammonta a circa 47milioni di euro. In particolare 30,4 milioni è il valore delle rendite definitive: sono state attribuite dopo che gli interessati hanno provveduto spontaneamente a sanare l’irregolarità esibendo la documentazione relativa a 43.268 fabbricati. A 16,5 milioni corrisponde invece la somma delle rendite catastali presunte calcolate sui 19.229 immobili non ancora accatastati alla data del 30 novembre 2012. Era il termine ultimo per mettersi in regola, chi non lo ha rispettato rischia di incorrere in pesanti sanzioni pecuniarie. In presenza di abusi edilizi difformi dalle normative urbanistiche vigenti, le conseguenze potrebbero invece essere ancora più gravi.

La mappa nell’isola. La provincia che, a conclusione dell’accertamento dell’Agenzia delle Entrate, aveva il numero maggiore di case fantasma è Sassari (compresa Olbia-Tempio): la verifica ha fatto emergere 18.966 immobili sconosciuti al Catasto. A seguire Nuoro (17.296), Cagliari (16.752) e più distante Oristano (9.483). L’area del Nord Sardegna a è anche quella che, in percentuale, ha risposto in maniera più massiccia all’invito a regolarizzare le posizioni in bilico: al momento, dei quasi 19mila iniziali, sono stati accatastati 14mila immobili. Altra curiosità: la provincia di Cagliari è quella che ha le rendite catastali più elevate.

I dati nazionali. Un milione e 200mila fabbricati irregolari: questo il dato di partenza a livello nazionale. Di questi, quasi 769mila sono stati accatastati entro la fine di novembre, i restanti 492mila restano nell’ombra. Tutti insieme rendono per 825milioni, di cui 288 corrispondono alle rendite presunte calcolate d’ufficio. Se il valore sarà confermato, il maggiore gettito complessivo sfiorerebbe 589 milioni di euro. (si. sa.)

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